Il film è in programma oggi, domenica 30, alle 15 alle 17.45 e alle 20. Lunedì 31, martedì 1 febbraio e mercoledì 2 proiezioni alle 20. Info: https://www.multisalaking.it/.
Trama: Alla vigilia dello scoppio della seconda Guerra mondiale, Stan, giovanotto senza arte né parte, si aggrega ad una compagnia di giostrai, legandosi dapprima all’indovina Zeena, compagna di Pete, ormai rovinato dall’alcool, e poi facendo coppia con la giovane “donna elettrica” Molly, con la quale porta in scena uno spettacolo di “mentalismo” di grande successo.
Ma un’altra donna, avida, bellissima e pericolosa, darà una svolta fatale al suo repertorio…
Critica: Il cinema delle origini era strettamente legato alle fiere, presentato come una delle tante meraviglie che attiravano la curiosità del popolo insieme alle attrazioni animali ed umane, spettacoli che ora ci sembrano crudelmente ingenui, anacronistici e disturbanti, mentre l’arte cinematografica è invece ancora capace di coinvolgerci e affascinarci, anche quando, come in questo caso, si tratta del remake di un film in bianco e nero di molti anni fa, precisamente del 1947, a sua volta basato su un romanzo di successo pubblicato l’anno precedente.
Eppure la storia di Stan, venuto da chissà dove lasciandosi alle spalle il suo passato in una casa in fiamme, ancora oggi appare attuale, perché i veri mostri non sono coloro menomati nel fisico ma chi perde la propria umanità per avidità, orgoglio, sete di potere.
Guillermo del Toro gestisce la trama in modo impeccabile, rendendo omaggio al Noir, con citazioni raffinate (il protagonista appena ingaggiato nella fiera si ritrova a partecipare ad una caccia al “fenomeno” dentro una Casa Stregata, come nel finale de “La signora di Shangai” di Orson Welles) senza rinunciare al suo stile, grazie anche alla scenografia e alla fotografia che riprendono i giochi di ombre classici degli anni ’40 ma senza diventarne una caricatura, immergendo i personaggi in scene dai colori caldi e cupi, oppure sotto la pioggia battente, quasi a fare da trait d’union con il suo precedente “La forma dell’acqua”.
Lo stile vintage lo si ritrova anche in rapporto al sesso, che è solo suggerito e mai mostrato, per cui il divieto ai minori di 14 anni imposto al film è giustificato da alcune scene di violenza e dai comportamenti spregiudicati dei personaggi ma non certo dai centimetri di pelle esibiti.
Bradley Cooper interpreta il personaggio che allora fu del divo Tyrone Power, donando umanità e disperazione al suo eroe perdente, e splendide sono tutte e tre le donne del suo destino: la disillusa ma in fondo onesta Zeena (una davvero brava Tony Collette, sensuale e materna al tempo stesso), la dolce Molly (Rooney Mara, che riesce a far trasparire i sentimenti contrastanti della giovane innamorata dell’imbonitore) e la femme fatale, incarnata da un’elegante e perfida Cate Blanchett, che si sente “potente” perché nasconde una minuscola pistola nella borsetta, ed al cui volto angoloso e truccatissimo il regista regala splendidi primi piani da vera Diva.
A supporto dei protagonisti un gruppo di professionisti che non eccedono ma arricchiscono di sfumature le loro interpretazioni, da David Strathairn a Ron Perlman a Willem Dafoe.
Del Toro è bravissimo ad infondere in questa sua versione tutto il rispetto e l’amore per l’originale, restituendone tuttavia una visione personale, ed è capace di maneggiare con grande perizia e senza cadute di stile anche scene assai delicate, sull’orlo del melò, come quella dell’apparizione di Molly nei panni del fantasma, senza mai lasciare che la tensione cali.
Una storia in qualche modo “circolare”, in cui l’inizio già ci suggerisce quale sarà la fine, in una visione fatalistica e determinata dalla lettura delle carte dei tarocchi, quasi a suggerire che dal destino non si può sfuggire. Un accenno alla piaga dell’alcoolismo, che ora come allora è purtroppo sottovalutata o, ancor peggio, cinicamente sfruttata.
Chi è la vera bestia umana? il “Geek” che divora polli vivi in una gabbia, trattato peggio di un animale per il divertimento di una folla ignorante, o il furbo manipolatore di menti capace di ingannare senza pietà, approfittandosi delle debolezze e dei dolori, per il brivido del potere e della ricchezza?
“La fiera delle illusioni” ci svela che, in fondo, ciascuno di noi desidera essere scoperto e allo stesso tempo ingannato, e che il momento più pericoloso viene quando si comincia a credere alle proprie bugie, dimenticandosi che sono tali.
Camilla Lavazza
La scheda del film
Titolo originale: Nightmare Alley
Regia: Guillermo del Toro
Sceneggiatura: Guillermo del Toro, Kim Morgan
Soggetto: dal romanzo di William Lindsay Gresham
Interpreti e personaggi
Bradley Cooper: Stanton “Stan” Carlisle
Cate Blanchett: Lilith Ritter
Toni Collette: Zeena Krumbein
Willem Dafoe: Clem Hoately
Richard Jenkins: Ezra Grindle
Rooney Mara: Molly
Ron Perlman: Bruno
David Strathairn: Pete Krumbein
Fotografia: Dan Laustsen
Montaggio: Cam McLauchlin
Effetti speciali; Michael Innanen, Shane Mahan, Philippe Maurais, Dennis Berardi
Musiche: Nathan Johnson
Scenografia: Tamara Deverell
Costumi: Luis Sequeira
Produttori: Guillermo del Toro, J. Miles Dale
Durata 150 min
V.M. 14
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