Desenzano, M5S: “Su Via Marconi intervento leggero e sostenibile”

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa di Andrea Spiller, consigliere comunale Movimento 5 Stelle Desenzano del Garda.

«In questi giorni, dopo ben 2 anni, è stato riesumato dai cassetti uno studio di fattibilità commissionato da questa amministrazione ad una società specializzata, per lo studio di possibili soluzioni viabilistiche alla complessa situazione che riguarda la parte ovest della nostra città, in corrispondenza dell’intersezione tra Via Marconi, Viale Andreis e Via Montecorno (Minitangenziale).

Quello snodo rappresenta un vero e proprio collo di bottiglia, dove si incrociano i flussi viabilistici tra i paesi dell’alto lago e il casello autostradale di Desenzano con quelli relativi al traffico locale in ingresso e uscita dalla nostra città. Lo studio in questione, completato e consegnato ad inizio 2020, prende in considerazione 4 ipotesi alternative per il superamento di questo punto cruciale con l’obiettivo di ridurre la congestione stradale in quella zona e limitare la formazione di code e ingorghi soprattutto nei momenti critici.

Tre di queste ipotesi prevedono la realizzazione da zero di nuove strade, che passerebbero alle spalle dell’ospedale, ai piedi del Montecorno, collegando direttamente la zona del Massadrino con la rotonda di ingresso della tangenziale (Esselunga-Mc. Donald).

La quarta ipotesi prevede invece la realizzazione di un collegamento sotterraneo che percorra l’attuale tracciato di via Marconi con ingresso in corrispondenza del cimitero di Desenzano e uscita nello stesso punto delle altre proposte. E’ sufficiente tuttavia leggere i risultati dello studio per comprendere come mai sia rimasto nei cassetti così a lungo, e ci sarebbe rimasto ancora se non fossimo in prossimità della campagna elettorale, dato che i numeri riportati mostrano chiaramente come tutte e quattro le soluzioni proposte siano difficilmente attuabili, innanzitutto per ragioni di tipo economico, dato che la meno costosa delle proposte stima oltre 60 milioni di importo complessivo, mentre la più onerosa arriva a sfiorare i 100 milioni.

Un’altra motivazione che metterebbe in discussione l’utilità dell’investimento è legata alla effettiva potenziale riduzione del traffico, che viene stimata in un massimo del 25-30 %, non molto se si considera l’entità dell’intervento. Infine le tante incognite legate all’impatto ambientale di una strada da realizzare ex-novo in un territorio di pregio ai confini del PLIS del Montecorno, prevedendo tratti in galleria e pesanti lavori di modifica del territorio, per non parlare dell’ipotesi del tunnel cittadino, la cui effettiva realizzabilità sarebbe ancora tutta da verificare.

Insomma, molto difficilmente una di queste quattro proposte potrebbe diventare realtà in tempi brevi, nemmeno con i tanto agognati fondi del PNRR, la cui effettiva disponibilità per interventi come questo è poco realistica. Quando questo studio fu commissionato, e pagato con i soldi dei cittadini, chiedemmo espressamente in Consiglio Comunale che venisse presa in considerazione e valutata dai tecnici anche una ipotesi ad impatto ridotto, che prevedesse il riutilizzo, se necessario con interventi di modifica o ampliamento, di strade già esistenti sul nostro territorio per distribuire meglio il flusso di autoveicoli soprattutto in uscita, per esempio sfruttando maggiormente l’ingresso alla tangenziale di Via Grezze, oggi sottoutilizzato, come dimostrato anche dai rilievi riportati nella relazione.

Nello studio in questo senso sono stati invece contemplati solo alcuni piccoli interventi di modifica alle rotatorie di Via Marconi, ma nessuna reale ipotesi complessiva di revisione dell’attuale assetto viabilistico delle infrastrutture esistenti. Serviva una quinta ipotesi, che potesse essere confrontata numeri e soprattutto costi alla mano con le quattro opzioni prese in considerazione, ma non è stato fatto. Ora ci ritroviamo con quattro ipotetiche soluzioni difficilmente realizzabili nel breve e medio termine, e con i problemi del traffico che in questi cinque anni sono rimasti immutati!

Servono interventi concreti – conclude Spiller -, economicamente alla portata di una amministrazione comunale, attuabili nel breve periodo senza dover aspettare ingenti fondi sovraccomunali che non è detto mai arriveranno».

 

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GardaPost