«Il popolo ucraino – scrivono in una nota gli organizzatori della manifestazione – sta vivendo una crisi umanitaria senza precedenti, sono milioni le persone che lasciano il Paese e gli affetti, disperdendosi sul territorio europeo, con tutte le conseguenze di traumi e abusi che mettono a rischio sempre i più vulnerabili: anziani, donne, bambini.
Al popolo russo viene impedito di manifestare il proprio dissenso a questa guerra, pena 15 anni di carcere, e sono migliaia le persone già arrestate e ora in attesa di processo. Per la nostra Costituzione e per le regole internazionali la guerra non è un mezzo di risoluzione delle controversie, i civili sono le prime vittime quando non si riesce ad arrivare a trattative e negoziati tra i capi di Stato. Le politiche europee e internazionali degli ultimi anni nulla hanno fatto per prevenire la drammatica situazione odierna.
Le relazioni con la Russia di Putin . continua la nota – sono state mantenute per mera convenienza economica, vendendo armi che ora vengono usate contro la popolazione ucraina e addirittura rischiano di essere usate contro di noi. Le politiche di indipendenza energetica e di transizione ecologica verso fonti rinnovabili sono state lente, insufficienti e la loro importanza sottovalutata. La strumentalizzazione dell’accoglienza da parte di certe forze politiche è puro sciacallaggio.
ANPI e Sardine si stringono alle persone in sofferenza e ritengono che la mobilitazione dell’opinione pubblica sia oggi cruciale, sia come atto di umana testimonianza, che come sollecitazione di politiche di pace da parte dei nostri rappresentanti».