Oggi, martedì 29, contro il fronte del fuoco in Valvestino è stata schierata l’artiglieria pesante: due Canadair e tre elicotteri che hanno incessantemente gettato acqua sulle fiamme.
A fine giornata si è potuto tirare un sospiro di sollievo. Ci sono ancora fumaioli da tenere sotto osservazione, ma per la prima volta da quando è iniziato questo disastro è possibile essere ottimisti.
Oltre ai mezzi aerei contro le fiamme è stato schierato un vero e proprio esercito: ai volontari AIB dell’alto Garda, ai Vigili del Fuoco bresciani e ai Carabinieri forestali di Limone hanno dato man forte anche gruppi AIB della Valle Sabbia e della Val Trompia, vigili del fuoco arrivati dalla trentina Riva del Garda e personale di Regione Lombardia. «Li ringraziamo tutti», dice Stefania Baronio, responsabile AIB della Comunità Montana Parco Alto Garda.
Ora ci si augura che le fiamme non riprendano vigore e che la pioggia tanto attesa per domani, mercoledì, possa assestare il colpo definitivo all’incendio.
Dopo la bonifica si potrà pensare alla conta dei danni. Sono almeno 130, forse 150, gli ettari di bosco finiti in cenere. Il fuoco, proveniente da Bondone, in Trentino, era entrato in Valvestino da Bocca di Valle venerdì pomeriggio, poi è arrivato in località Messane, ha proseguito verso Denai, ha superato Bocca Cablone ed è arrivato a Malga Tombea.
Si tratta di un’area pregiata della Foresta Demaniale Gardesana Occidentale, una sorta di santuario naturalistico, con specie botaniche endemiche che durante le glaciazioni hanno trovato riparo nelle piccole valli esposte a sud, sopravvivendo e innescando percorsi evolutivi che hanno generato vere e proprie rarità floreali. «Questa primavera, quando ci sarà la fioritura – dice il sindaco di Magasa, Federico Venturini – vedremo cosa si è salvato».
Buone notizie anche da Gardone Riviera. L’elicottero ieri ha effettuati alcuni lanci in località San Michele, dove oggi si dovrebbe procedere con la bonifica definitiva.