«Pare impossibile – scrive il Wwf Bergamo Brescia – per noi umani resistere alla tentazione di toccare, interagire e dare da mangiare ad un animale selvatico. Non riusciamo a fare la corretta distinzione tra un animale domestico ed uno selvatico e di conseguenza non siamo in grado di adottare un comportamento adeguato per il suo benessere.
Dare da mangiare ed avvicinare animali selvatici é un apparente gesto di bontà ma in realtà è una pratica scorretta. I motivi sono tanti e non si tratta di semplici opinioni ma gli effetti di questo gesto sono reali e dimostrati da etologi, biologi, veterinari, guide ambientali e forestali, dal National Geographic, Enpa, Wwf…
Tutto si riassume nel semplice fatto che gli animali selvatici non hanno bisogno di noi, più entriamo in contatto con loro più sono esposti a malattie e pericoli. Quello che stiamo vedendo con i cigni è un semplice esempio di una condizione di dipendenza dall’uomo.
Assistere ad un cigno, un’anatra mentre mangiano ciò che abbiamo loro appena allungato, é solo un nostro appagamento personale e non comporta alcun beneficio all’animale anzi il contrario.
Allo stato libero i cigni come gli altri animali selvatici sono autosufficienti e si procurano il cibo di cui hanno bisogno.
In questi anni notiamo che questi animali si avvicinano sempre più alle persone ed ai centri abitati andando addirittura a nidificare e a covare uova in luoghi inadatti, quindi esponendosi maggiormente a rischi e probabilità di morte. I nostri gesti determinano senza se e senza ma il destino di questi animali.