Parco Natura Viva, storia di un’adozione provvidenziale

BUSSOLENGO - Mamma Julia, messa di fronte ad un piccolo gipeto altrui in difficoltà, non ha esitato a dimostrarsi un animale equilibrato ed esperto. Ecco la storia di un'adozione provvidenziale.

L’amore di una madre non si divide ma si moltiplica. E il regno animale dimostra che la massima vale sia per i figli di sangue che per quelli adottati.

Julia, gipeto del Parco Natura Viva di Bussolengo ormai famosa per aver dato i natali a due esemplari che volano liberi nei cieli d’Europa, è la prima in Italia ad aver adottato con successo un piccolo dopo che i suoi genitori avevano abbandonato il nido.

È accaduto poco più di un mese fa: il nuovo arrivato aveva tre settimane e Julia si stava occupando del proprio pulcino, poco più grande di dieci giorni. Dal momento in cui lo staff lo ha posizionato nel nido, non è passata che una mezz’ora prima che lei strappasse una porzione di carne in più e gliela offrisse col becco.

Un’adozione convinta e definitiva, che adesso la vede impegnata in particolar modo ad intervenire quando uno dei due fa di tutto per scavalcare il proprio giaciglio e “invadere” quello dell’altro, con intenzioni non del tutto pacifiche. Ogni evoluzione di questa famiglia allargata è ripresa da due telecamere di sorveglianza e monitorata dallo staff 24 ore su 24.

Ecco la video-storia dalle telecamere di sorveglianza, che in un paio di minuti mostra il momento dell’adozione, i continui bisticci tra i due fratelli acquisiti e le “misure di sicurezza” innalzate dallo staff a causa “dell’assalto al nido” di uno dei due:

 

“La richiesta di adozione – spiega Camillo Sandri, veterinario e curatore generale del Parco Natura Viva – è arrivata direttamente da parte del coordinatore della specie, che gestisce l’intero programma europeo di conservazione del gipeto. La coppia di genitori del Centro di riproduzione e conservazione “Monticello” guidato da Enrico Albertini, aveva abbandonato il nido. Così, è stato necessario incubare artificialmente l’uovo fino alla schiusa. Poi, il pulcino appena nato è stato alimentato dall’uomo grazie ad una mamma-fantoccio: questo avrebbe scongiurato l’imprinting ma il definitivo disinteresse da parte dei genitori ha fugato ogni speranza di riunire la famiglia e ha imposto il trasferimento d’urgenza sotto l’ala esperta di mamma Julia”.

Un’operazione non scontata con insidie pericolose. “Julia avrebbe potuto reagire in molti modi”, prosegue Sandri. “Avrebbe potuto non prendersi cura del nuovo pulcino o peggio, avrebbe potuto attaccarlo. Oppure avrebbe potuto abbandonare entrambi, mettendo a rischio non solo la loro vita ma anche il prezioso ritorno allo stato selvatico del più grande, già programmato per il 6 di giugno”.

Non è accaduto niente di tutto questo e, una volta arrivato da noi il piccolo, Julia ha sempre dimostrato un equilibrio comportamentale eccezionale. “In questi giorni addirittura tenta di arginare gli “assalti al nido” da parte del più grandicello, mettendosi fisicamente tra i due e provando a distrarli con il cibo o con un’accurata pulizia materna. Noi la stiamo aiutando a mettere pace separando i due giacigli tra loro con delle assi, ma il gipetino cerca sempre una nuova strada”. Abbiamo ancora un paio di settimane di “litigi” da tenere a bada, poi per fortuna avverrà la reintroduzione in natura in Spagna del maggiore”, conclude Sandri.

 

 

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