I vincitori del 35° Palio del Chiaretto organizzato dai Castellani
POZZOLENGO - Vittoria al fotofinish, con due dei tre vini finalisti risultati ex-aequo ad una prima votazione. Alla fine la spunta il Chiaretto prodotto dall'azienda agricola Averoldi Francesco di Bedizzole.
Il Palio giunge alla sua 35^ edizione, a conferma del successo della manifestazione, dell’amore diffuso nei confronti di questo vito strettamente legato al territorio e dell’attività dei Castellani del Chiaretto, il cui Gran Maestro, Ennio Avigo, ha da poco compiuto i primi 90 anni.
Lo scorso 13 maggio, a Pozzolengo, si è svolta la prima selezione del Palio del Chiaretto. 21 cantine del Garda bresciano hanno partecipato al Palio e sottoposto i rispettivi vini all’attento esame di una commissione di 10 esperti.
La Commissione ha effettuato una prima rigorosa selezione dei 21 vini, con una analisi che ha riguardato aspetti visivi (colore, limpidezza, fluidità), olfattivi (intensità, finezza, freschezza, natura del profumo, complessità), gustativi (corpo, alcolicità, morbidezza, zuccheri, equilibrio) e le sensazioni retro olfattive (aroma in bocca , intensità e qualità).
Successivamente, i tre vini che hanno ottenuto il maggiore punteggio sono stati proposti all’assemblea dei Castellani del Chiaretto che, in una serata conviviale svoltasi al Borgo alla Caccia, a Pozzolengo, hanno decretato il vincitore.
L’elezione ha riservato una prima sorpresa, in quanto due dei tre vini sono risultati ex-aequo; si è dovuto ripetere la selezione che, stavolta con uno scarto minimo, ha decretato come vincitore il Chiaretto prodotto dall’azienda agricola Averoldi Francesco, di Bedizzole.
Premiati con merito anche gli altri due finalisti, l’azienda agricola Monte Cicogna, di Moniga del Garda, e l’azienda agricola Feliciana, di Pozzolengo.
“Nessuno in famiglia ricorda quale fra i miei antenati abbia iniziato a produrre il vino. E’ certo che nel nostro pittoresco e antico Borgo di Cantrina si produca vino da molte generazioni e questo riconoscimento non può che renderci orgogliosi”, afferma Francesco Averoldi, proprietario della cantina e presidente della Strada dei Vini e dei Sapori del Garda.
La prima considerazione fatta dai tecnici enologi e sommelier chiamati alla selezione e ribadita dalla presidentessa della Confraternita, Donatella Avigo, è stata di una crescita costante della qualità del Chiaretto, un vino elegante, fresco, moderno, giovane e che merita di essere ancor più diffusamente conosciuto.
I Castellani del Chiaretto
La Confraternita è nata nel 1978 dall’iniziativa di un gruppo di amici e appassionati del territorio gardesano che intendeva collaborare nella promozione di un vino ormai storico per il mondo dell’enologia nazionale, conosciuto anche fuori dai confini italiani, e sempre più apprezzato.
La sfida del 2022 che ha lanciato la Confraternita è che il “Chiaretto è femminile”, dato il crescente numero di appassionate, esperte e sommelier del gentil sesso e che ha portato, per la prima volta, alla nomina di una donna a capo del sodalizio.
Dopo il brindisi benaugurale formulato dall’assemblea ai nuovi amministratori, a Donatella Avigo e a Silvano Zaglio è toccato il piacevole compito di omaggiare Ennio Avigo, Gran Maestro della Confraternita che lui stesso, nel ’78, ha fatto nascere e che proprio in questi giorni ha compiuto i 90 anni.
Una festa nella festa, che ha voluto riprendere una tradizione consolidata di passione per un prodotto caratteristico del territorio, ben diverso (e molto migliore in qualità) dai tanti Chiaretti che si producono altrove e che unisce cultura, enogastronomia e turismo.
Il primo passo della nuova compagine sarà di organizzare il Palio del Chiaretto, che giunge alla sua 35^ edizione. A maggio tutte le cantine produttrici sottoporranno a una qualificata giuria i rispettivi prodotti, per un’accurata analisi sensoriale che porterà a decretare il vino premiato.
Il Chiaretto Valtènesi
Il Valtenesi Chiaretto Riviera del Garda Classico è composto da vitigni Groppello, Marzemino, Sangiovese e Barbera.
E’ caratterizzato da un colore rosa tenue, talvolta con riflessi rubino o lievemente aranciati, e un gusto che va dal secco all’abboccato, fresco, sapido e moderno.
La vendemmia 2021 non è stata particolarmente generosa nei quantitativi (nel 2019 si erano prodotte 2 milioni di bottiglie di Chiaretto) ma i produttori presenti all’assemblea hanno posto in risalto alcune caratteristiche tecniche (fra le quali l’integrità e la sanità degli acini) e le sempre maggiori competenze che consentono di prevedere un’annata di qualità molto elevata.
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