Una targa voluta dall’Amministrazione comunale tutta, a testimonianza della presenza arilicense nella cantica dantesca, con una citazione di alto spessore culturale che non può certo essere dimenticata nel 701° anniversario della scomparsa del padre della lingua italiana.
«Siede Peschiera, bello e forte arnese da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi, ove la riva ‘ntorno più discese. Ivi convien che tutto quanto caschi ciò che n’grembo a Benaco star non può, e fassi fiume giù per verdi paschi».
Questo è il passo del XX canto dell’Inferno in cui il Sommo Poeta, Dante Alighieri, rende immortale Peschiera.
Vivendo ormai a sette secoli di distanza dalla stagione in cui la nostra terra era dominata dagli Scaligeri, e dove un esule guelfo fiorentino poteva trovare rifugio, la Giunta comunale ha deciso di rendere omaggio al più importante poeta italiano collocando una targa marmorea sulla facciata dell’edificio comunale.