Anche un Rescuerunner per l’operazione Lago Sicuro 2022

SALO' - L’operazione nazionale estiva delle Capitanerie di Porto denominata «Mare sicuro» diventa «Lago sicuro» sul Garda. 30 uomini e 6 mezzi, tra cui il nuovo rescuerunner, garantiranno la sicurezza delle acque.

Nella Sala dei Provveditori del Comune di Salò la Guardia Costiera ha rendicontato, nei minimi dettagli, l’organizzazione su scala nazionale predisposta, come ogni anno, dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera: l’Operazione Mare Sicuro 2022, che ha avuto il suo inizio la scorsa settimana e si concluderà nel prossimo mese di settembre.

Sul Garda il 10% degli interventi SAR di tutta Italia

L’operazione nazionale diventa «Lago sicuro» sul Garda, lo specchio d’acqua che, da solo, conta in media il 10% degli interventi di soccorso che la Guardia Costiera attua ogni anno a livello nazionale (nel 2021 su 1.529 missioni in tutta Italia, con 6mila persone soccorse, 113 sono state effettuate sul Garda, con 293 persone soccorse e assistite, di cui 22 in imminente pericolo di vita). Sembrerà strano in un paese che vanta 8mila km di coste marine, eppure il lago, che ha “solo” 158 km di riviera, è uno dei luoghi in cui l’organizzazione SAR (Search and Rescue, ricerca e soccorso) è maggiormente sollecitata. Colpa dei mutamenti d’umore repentini del clima del lago, che in pochissimi minuti può passare dalla calma piatta alla burrasca.

Ecco perché è fondamentale, in primis per l’incolumità e la sicurezza di chi frequenta le acque del lago, ma anche dal punto di vista turistico, la presenza della Guardia Costiera.

La presentazione dell’operazione “Lago sicuro 2022”, nella Sala dei Provveditori, a Salò.

 

L’attività, è stato spiegato dal Comandante del Reparto Operativo della Direzione Marittima di Venezia – C.V. (CP) Marco NOBILE – che ha giurisdizione territoriale e coordina le attività operative in ambito interregionale e quindi anche sul Lago di Garda, ha come obiettivo quello di vigilare, lungo gli 8.000 km di litorali costieri e sui bacini lacuali del Garda e del Maggiore, per far si che le Ordinanze di Sicurezza Balneare, i regolamenti e le leggi regionali e nazionali vengano rispettate dai diportisti e dai bagnanti.

Nel Lago di Garda il dispositivo operativo, già collaudato nelle trascorse stagioni estive – ha spiegato il Comandante della Guardia Costiera del Lago di Garda – C.C. (CP) Antonello RAGADALE – e che seguirà le direttive regionali impartite dalla Direzione Marittima di Venezia, è stato quest’anno riconfermato, con l’implementazione di una nuova unità di soccorso appositamente rischierata dal 3° Reparto del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e denominata rescuerunner, che potrà operare anche su bassi fondali e su scogliere affioranti, senza nessuna limitazione, che va ad aggiungersi alle cinque unità navali già in forza alla Guardia Costiera di Salò.

In primo piano il nuovo Rescuerunner per interventi su bassi fondali

 

30 militari  e 6 mezzi sempre pronti a intervenire

Saranno in totale 30 i militari quotidianamente impiegati, tutti abilitati al salvamento nuoto, di cui diciotto sui mezzi navali che opereranno rischierati nei Porti di Salò (BS), Lazise (VR) e Torbole (TN), con un equipaggio pronto a muovere h24 per attività SAR.

Tale dispositivo navale, che comprende tre motovedette, due battelli penumatici veloci e, appunto, il nuovo mezzo nautico rescuerunner, assicurerà la copertura di tutto il bacino del Lago di Garda per garantire la sicurezza dei bagnanti e il rispetto delle norme per la sicurezza della navigazione.

 

Il nuovo mezzo navale Rescuerunner

Oltre alle predette unità navali è, altresì, attiva h24 la Sala Operativa sede di Unità Costiera di Guardia, recentemente ammodernata e implementata di strumentazioni informatiche dedite al coordinamento delle attività di soccorso e di polizia lacuale poste in essere dai guardiacoste.

Presente anche il C.F. (CP) Massimo KOTHMEIR del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, che ha poi spiegato nel dettaglio le peculiarità del nuovo mezzo navale Rescuerunner.

Si tratta di una speciale moto d’acqua che, come ha spiegato Kothmeir, ha la particolarità di poter operare senza limiti anche su bassi fondali e scogliere affioranti, grazie a uno scafo in polietilene ad alta densità in grado di «saltare» sugli scogli. Tornerà utile: le secche del Garda causano ogni anno tanti incidenti e ora, con i livelli del lago basso per la siccità, sono ancora più temute.

La zone di pericolo per secche e scogli affioranti.

 

La sinergia con le altre forze dell’ordine

Durante la conferenza stampa, alla quale era anche presente il Segretario Generale della Comunità del Garda – Dott. Pierlucio CERESA – è stata rimarcata l’importanza del Protocollo d’intesa per la Sicurezza dei Naviganti del Lago di Garda, che annualmente viene sottoscritto dalla Guardia Costiera con la Regione Lombardia, la Regione Veneto e la Provincia Autonoma di Trento, l’Autorità di Bacino e gli Ispettorato dei Porti di Verona e Trento e, appunto, la Comunità del Garda, grazie alla cui sottoscrizione, viene assicurata la logistica necessaria alla Guardia Costiera per poter operare sul predetto bacino lacuale.

Evidenziata, inoltre, la sinergia dei vari corpi dello Stato nelle attività di soccorso che vengono coordinate dalla Sala Operativa della Guardia Costiera del Lago di Garda, mediante la sottoscrizione di apposito protocollo d’intesa sottoscritto nel 2018 tra le Prefetture di Brescia, Verona e Trento, la Direzione Marittima di Venezia e i rispettivi Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco.

Il Comandante del Reparto Operativo della Direzione Marittima di Venezia – C.V. (CP) Marco NOBILE

 

In tale contesto – il Comandante Ragadale ha ringraziato i Vigili del Fuoco, le Forze di Polizia, che operano sul bacino lacuale (Squadra Acque Interne di Riva del Garda e Peschiera – Guardia di Finanza di Salò – Carabinieri di Torri del Benaco) ma anche i Carabinieri, i Commissariati di Polizia e i Comandi di Polizia Locale presenti sulle tre sponde lacuali, nonché le associazioni di volontariato e la protezione civile, per la puntuale e tempestiva risposta che viene sempre assicurata per le attività SAR.

Il programma “Lago sicuro 2022” è frutto di mesi di pianificazione: «Una programmazione che ci vede al lavoro dallo scorso ottobre – dice il Comandante del Reparto Operativo della Direzione Marittima di Venezia Marco Nobile – e che è fondamentale per farci trovare preparati, visto che nelle operazioni di soccorso i primi 15 minuti sono cruciali».

Il Comandante della Guardia Costiera del Lago di Garda C.C. (CP) Antonello Ragadale, nella sala operativa di Salò.

 

Il “Bollino blu” per i diportisti virtuosi

Dai report utilizzati dalla Guardia Costiera per pianificare i meccanismi di intervento emerge che il periodo critico per gli incidenti in acqua va dalle 14 alle 20, ore in cui si verificano quasi la metà dei problemi, quasi tutti riconducibili a negligenza o imperizia (mancata manutenzione dei mezzi, scarsa conoscenza dei luoghi, eccessiva velocità e mancato rispetto delle regole).

Si rinnova anche l’iniziativa del «bollino blu», l’adesivo da applicare sulla barca che viene rilasciato a fine controllo e che attesta la regolarità del mezzo, che per l’anno in corso non sarà sottoposta a controlli analoghi (altre info a questo link).

Resta da ricordare che il numero per le emergenze nautiche, sul lago come sul mare, è il 1530.

 

 

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