L’ombra dell’unicorno. Il rinoceronte tra passato, presente e futuro
TRENTO - Sabato 2 alle 17.30 al MUSE, Museo delle Scienze di Trento, l'inaugurazione della mostra «L’ombra dell’unicorno. Il rinoceronte tra passato, presente e futuro». Protagonista sarà Toby, il rinoceronte bianco che ha vissuto 47 anni al Parco Natura Viva di Bussolengo.
“Toby” è il nome di un rinoceronte. Per un pachiderma di quasi due tonnellate è un nome forse un po’ curioso, ma Toby non era un rinoceronte qualunque. È stato il rinoceronte bianco meridionale, Ceratotherium simum simum, che ha vissuto più a lungo all’interno di una struttura zoologica in Europa: è morto all’età di 54 anni e 47 li ha passati come gradito e coccolatissimo ospite al Parco Natura Viva di Bussolengo.
Oggi, Toby è il fulcro attorno a cui ruota la mostra “L’ombra dell’unicorno” che verrà inaugurata al MUSE – Museo delle Scienze di Trento il prossimo sabato 2 luglio alle 17.30.
Fino al 2021, quando è morto spontaneamente di vecchiaia, per i milioni di persone che hanno visitato il parco, Toby è stato una presenza costante, un gigante pacifico e rassicurante, un ambasciatore della propria specie e dei problemi di conservazione legati al controverso rapporto dell’uomo con questi mammiferi imponenti e arcaici. Donato al MUSE con l’obiettivo di far proseguire la sua storia e far arrivare ancora il suo messaggio ai tanti visitatori del museo, Toby è stato tassidermizzato e ora si mostra all’interno di un’esposizione che il MUSE gli dedica dal titolo emblematico “L’ombra dell’unicorno”.
La mostra temporanea, visitabile fino al 9 ottobre 2022, è dedicata ai rinoceronti: alle cinque specie attuali e alle numerose specie fossili. Una sezione del percorso racconta il ruolo che questa specie ha avuto nell’immaginario degli antichi e l’esotismo che ha alimentato nel mondo occidentale.
La narrazione si conclude con un approfondimento sull’assoluta mancanza di senso dello spietato mercato che gira attorno al bracconaggio di rinoceronti e al presunto uso farmacologico della polvere ricavata dal loro corno.
Presentato in tutta l’imponenza che caratterizzava gli anni migliori della sua vita, Toby è l’icona della mostra e il punto di partenza per innumerevoli narrazioni: storie, a volte individuali, spesso collettive, che portano in luce la suggestione esercitata dai rinoceronti lanosi sugli artisti Paleolitici dell’ultima “era glaciale”, scandagliano il mito dell’unicorno nelle culture del bacino del Mediterraneo, fanno rivivere il senso di spettacolarità esotica con cui quest’animale (come anche l’elefante) veniva percepito dai pochi che nel Rinascimento e nei secoli passati avevano la fortuna di vederlo.
Racconti che provano a indagare la deleteria passione Otto-Novecentesca per i safari di caccia che hanno sterminato tanti grandi animali africani e asiatici e, infine, rappresentano in tutta la sua assurda e brutale insignificanza le facce del fenomeno globale del “mercato del rinoceronte”. Una pratica che sta portando cinque maestose specie animali sull’orlo dell’estinzione.
Nella sua nuova veste di animale totemico, appartenente alle collezioni del Muse di Trento, Toby ha ancora tanto da raccontare.
La mostra – a cura di Osvaldo Negra e Alessandra Pallaveri del MUSE – nasce da una collaborazione tra il MUSE e il Parco Natura Viva di Bussolengo (VR) e consiste principalmente di reperti, foto e video narrativi.
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