Ieri nella sede della Comunità montana della Valsabbia, a Nozza di Vestone, incontro tra Provincia di Brescia e firmatari del protocollo d’intesa per lo studio preliminare dell’opera definita «sistema di trasporto rapido di massa a guida vincolata da Brescia a Villanuova sul Clisi – Roè Volciano, con possibile prosecuzione per l’area del Garda e della Valle Sabbia».
Chiaro che bisogna fare i conti con la realtà, con i costi di realizzazione e gestione, con la sostenibilità dell’opera. Ma una prima valutazione onnicomprensiva sulla fattibilità dell’opera è il necessario passo da compiere, in assenza del quale parliamo del nulla. Ed è quanto si sta facendo.
La proposta, come noto, è stata lanciata dalla Provincia di Brescia e un gruppo di studio dell’Università di Brescia sta preparando lo studio di prefattibilità.
Il gruppo di UNIBS è coordinato dai prof. Giulio Maternini e Benedetto Barabino ed è inoltre composto da: prof. David Vetturi, arch. Martina Carra, dott. Alberto Rutter, ing. Roberto Ventura, dott. Tommaso Cigognetti e ing. Nuhamin Gezehagne.
Gli enti coinvolti sono i Comuni di Brescia, Gavardo, Mazzano, Nuvolento, Nuvolera, Paitone, Prevalle, Rezzato, Roè, Villanuova sul Clisi oltre a Regione, Provincia, Comunità montata di Valsabbia, Comunità del Garda, Comunità montana Parco Alto Garda e Agenzia del Tpl.
L’idea è suggestiva e ambiziosa, e trova il sostegno di molti. Intanto perché la direttrice Roè-Brescia, che consiste sostanzialmente nella SS 45 bis, presenta un elevato tasso di incidentalità. La metro eliminerebbe o comunque ridurrebbe sensibilmente il servizio dei bus di linea togliendo dalle strade mezzi pesanti, ingombranti ed inquinanti che con le loro frequenti fermate sulla careggiata sono causa di intasamenti e code. Sarebbe insomma di grande vantaggio per studenti, lavoratori, turisti, e, soprattutto per l’ambiente.
La scelta della tecnologia (busvia, busvia a guida vincolata, filovia a guida vincolata, tramvia, tramvia su gomma, metrotramvia, tram-treno, metropolitana leggera su ferro, metropolitana leggera su gomma) avverrà nei prossimi mesi.
Il sistema più adatto sarà probabilmente individuato (entro l’anno) dalla politica, ovvero dagli enti coinvolti e dalle amministrazioni attraversate dal tracciato, una volta che il gruppo di studio avrà definito i pro e i contro delle diverse opzioni.
I costi? Per avere un’idea di massima sarà necessario attendere lo studio di prefattibilità, per la cui definizione il Il gruppo di studio ha tempo dodici mesi. Si parla comunque, di cifre che vanno dal miliardo di euro al miliardo e mezzo, in base alle soluzioni e al percorso che sarà scelto.
Quest’ultimo, il percorso, dovrà essere definito entro la primavera. Due le opzioni: accanto alla 45 bis o attraversando i centri abitati. La prima opzione comporta costi più bassi, ma ci sarebbe il problema dei collegamenti con i paesi; la seconda costerebbe di più, ma certo la linea sarebbe di più comoda fruizione.
Il progetto di fattibilità dovrà essere pronto tra un anno, nell’estate del 2023. Sul tavolo c’è anche l’idea di prolungare la Brescia-Roè Volciano fino al Garda e alla Valsabbia.
Per molti è un sogno, ma certo un primo passo, anche per le imprese più ardue, bisogna pur farlo.