Lo stabilisce una nuova ordinanza che il sindaco Cristina Santi ha firmato giovedì 21 luglio, e il cui testo segnala alcuni degli utilizzi espressamente vietati di acqua potabile proveniente dagli acquedotti comunali:
- il lavaggio di autoveicoli (con esclusione degli operatori professionali e impianti autorizzati),
- il lavaggio di spazi e aree private,
- il riempimento di piscine private e ogni altro uso improprio che comporti prelievi anomali dall’acquedotto,
- l’irrigazione di giardini e di orti privati (se non effettuata con l’ausilio di piccoli innaffiatoi manuali).
Resta salvo l’utilizzo dell’acqua potabile per usi commerciali e produttivi. La durata dell’ordinanza, in quanto legata all’assenza di precipitazioni, non può essere stabilita a priori ma si protrarrà fino alla revoca.
La nuova ordinanza segue quelle simili già emesse per Campi e per Pregasina, dove i problemi di approvvigionamento di acqua potabile si sono presentati prima, ed è stata sollecitata dai dati sulla situazione, forniti da Ags: «In questo periodo di crisi idrica generalizzata -spiega la società- anche l’acquedotto di Riva del Garda è in sofferenza e la tendenza nei prossimi giorni è in peggioramento, visto l’aumento della richiesta di acqua potabile per via della stagione turistica e delle temperature elevate. La riduzione di disponibilità dalle sorgenti è stimabile, come dato medio rispetto allo standard stagionale, a -40 % su tutte le sorgenti comunali. Anche le sorgenti Ert e Galleria, che solitamente hanno acqua in esubero e anche in estate garantiscono una portata costante, oggi hanno una portata disponibile inferiore alla concessione prelevabile. Pertanto è stato necessario attivare le stazioni di pompaggio su tutto il territorio comunale a Campi, a Pregasina e anche a Riva del Garda per integrare la forte richiesta. Con l’aumentare del periodo siccitoso, ci attendiamo che anche la falda possa impoverirsi e quindi potrebbero non essere più sufficienti a coprire tutte le richieste».
Nel testo dell’ordinanza si ribadisce l’invito a tutti ad attivarsi in prima persona facendosi promotori del risparmio idrico sia dell’acqua potabile, sia dell’acqua erogata dai consorzi irrigui per parchi, giardini e orti.
Del rispetto dell’ordinanza, che resterà in vigore fino a revoca, è incaricata la polizia locale; la sanzione prevista in caso di violazione va da 50 a 300 euro.