Si tratta del nono libro della fortunata saga del detective medievale.
La vicenda è ambientata a Zenato (così si chiamava allora Ponte Zanano), dove sorgeva il castrum di Testaforte, importante struttura difensiva a servizio dell’intera Valtrompia.
Tutto inizia quando Masuccio, guardiano di porci, assiste in un bosco all’aggressione di un uomo, il cui corpo viene poi trascinato nelle acque d’uno stagno. Al testimone è sembrato di riconoscere nell’aggressore il fratello della vittima, ma per i pacifici abitanti di Zenato il suo racconto è difficile da credere. Ben presto, essi dovranno però constatare che questo era solo il primo anello di una torbida catena di morti.
Sarà l’indagine del giudice Albertano a far piena luce sul mistero, sciogliendo un enigma all’apparenza inesplicabile fino a rivelare una sorprendente verità.
Il nuovo romanzo di Enrico Giustacchini, ricco di suspense e colpi di scena, è calato in un contesto ricostruito con accuratezza, poggiandosi su meticolose ricerche documentali che conferiscono all’opera, pur nella cornice letteraria, una patente di assoluta plausibilità.
Il lettore ha così modo di compiere un viaggio affascinante dentro gli aspetti meno noti, ma proprio per questo ancor più suggestivi, della cultura medievale (a cominciare dalla riscoperta di antichi indovinelli e leggende meravigliose), per proseguire poi immergendosi nel clima degli eventi, tra affreschi di quotidianità e, sullo sfondo, la grande Storia, con i suoi riflessi sulla vita di una significativa comunità del territorio bresciano di metà Duecento.