Bracconaggio in Trentino, uccisa anche un’aquila reale

TRENTINO - Impiegava armi clandestine e modificate per abbattimenti illegali: organizzazione fermata dal Corpo forestale del Trentino. Tre arresti e due denunce tra Primiero e Bellunese. Avevano ucciso anche un’aquila reale.

È stata posta a termine dal Corpo forestale del Trentino l’attività di bracconaggio di un gruppo organizzato che operava – anche con l’impiego di armi illegali – nei territori del Primiero e del Bellunese.

Dopo mesi di indagini coordinate dalla Procura di Trento, il Corpo ha concluso la complessa operazione con un bilancio di 3 arresti e 2 denunce.

L’operazione è scattata nell’ambito dell’attività ordinaria di vigilanza e controllo del territorio da parte del personale forestale. Gli investigatori hanno accertato diverse azioni di bracconaggio principalmente all’indirizzo di ungulati, oltre che di specie protette di volatili, tra cui galli cedroni e un’aquila reale.

Le attività di perquisizione e arresto hanno visto impegnati 40 membri del Corpo forestale del Trentino, con la collaborazione di 10 unità dei Carabinieri forestali del gruppo di Belluno.

Nel corso dell’operazione sono state sequestrate tre armi clandestine, oltre a numerosi dispositivi silenzianti e altrettante armi modificate.

visualizza Nel mirino dei bracconieri anche specie protette come i galli cedroni [Archivio Corpo forestale del Trentino].

 

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