Giovanni Beatrice detto Zanzanù è una figura entrata da secoli nell’immaginario folklorico gardesano: catturato e ucciso a Tignale nell’estate del 1617, il celeberrimo bandito del Lago, capace di tenere testa alla Serenissima per oltre quindici anni, ha alimentato sin da subito la produzione di miti e leggende sulle sue gesta.
Ma qual è la realtà dietro a questa narrazione? Chi era l’uomo oltre il bandito? E chi furono gli uomini che posero fine alla sua vita? E per quale motivo?
A queste domande risponderà lo spettacolo teatrale “Zanzanù. La battaglia di Tignale”, in programma il prossimo 17 settembre, in doppia replica (ore 18.30 e 21.00) presso il Santuario di Montecastello di Tignale.
Lo spettacolo è organizzato dal Comune di Tignale e vedrà protagonista la compagnia teatrale L’Archibugio di Lonigo (VI), realtà specializzata in produzioni a carattere storico.
Dieci gli attori in scena per uno spettacolo itinerante che porterà il pubblico a scoprire luoghi nascosti del Santuario tignalese, luogo simbolo dell’Alto Garda Bresciano.
«La battaglia di Tignale» spiega Giovanni Florio, direttore artistico de L’Archibugio «è uno spettacolo itinerante e interattivo, un tuffo nella storia del Seicento gardesano e nella storia del Santuario di Montecastello, scenografia naturale di rara bellezza. Il pubblico si muoverà con gli attori tra le pagine di un’indagine che li porterà a scoprire chi fu e come morì il bandito Zanzanù».
Lo spettacolo si terrà su due turni (ore 18.30 e 21.00) presso il Santuario di Montecastello di Tignale (BS) e sarà ad ingresso libero su prenotazione obbligatoria (Tel e Whatsapp: 036573354). È previsto un servizio di bus navetta con partenza dalla località S. Libera con partenza 30 minuti prima di ciascun spettacolo.
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