Caro gas, la Cartiera di Toscolano chiude per 10 giorni

TOSCOLANO MADERNO - Stop alla produzione nella cartiera del gruppo Burgo. Da sabato 17 a lunedì 26 settembre cassa integrazione per la quasi totalità dei 227 dipendenti.

La notizia, già nota da qualche giorno, è stata ufficializzata oggi, giovedì 15 settembre, al termine dell’incontro tra azienda e sindacati provinciali.

La cartiera del Gruppo Burgo ha confermato la cassa integrazione dal 17 al 26 settembre per la maggior parte dei 227 dipendenti (continueranno a lavorare una decina di persone per le manutenzioni ordinarie).

Un brutto segnale per un’azienda che, ad esclusione di una settimana nel periodo del Natale scorso, era dal 2010 che non ricorreva alla cassa integrazione. Perché le commesse ci sono, la carta prodotta qui (in particolare carta alimentare, carta speciale per etichette, quelle, per capirci, che si usa anche sui pacchi Amazon, o quelle “metallizzate” per le bottiglie di birra) ha mercato.

Ma a sollevare fosche preoccupazioni sul futuro dell’azienda e dei lavoratori è il caro bollette. Se il gas non cesserà di aumentare e non si troverà rimedio con aiuti pubblici c’è il rischio che le chiusure divengano periodiche e frequenti.

Se il prezzo del gas sfonda quota 300 euro per magawattora (MWh) qui si produce in perdita. Impossibile tenere aperto.  E’ ovviamente una situazione che riguarda tutte le imprese cartarie, particolarmente energivore.

Quindi per 10 giorni la cartiera di Toscolano chiude, poi si vedrà. «Abbiamo firmato per 10 giorni di cassa integrazione – dice Marco Drera, segretario generale della Slc Cgil di Brescia al termine dell’incontro con l’azienda – dal 17 al 26 settembre».

Nessuna notizia in merito ad eventuali ulteriori stop della produzione nei mesi autunnali: «L’azienda – continua Drera – non ha per ora confermato altre chiusure. Stanno cercando di strappare accordi sostenibili per la fornitura di gas. Si cercano soluzioni con Burgo Energia che consentano di continuare con la produzione. Anche perché gli ordini non mancano, è solo un problema di costi energetici. Ma produrre in perdita è impensabile».

E’ chiaro, insomma, che se i prezzi del gas non scenderanno, altre chiusure saranno in evitabili.  Ma per ora non c’è nulla di programmato.

Se ne sarà forse di più dopo un nuovo vertice tra sindacati e azienda, in programma il 26 e 27 settembre nella sede del Gruppo Burgo a Vicenza.

 

 

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