Era un sub professionista, esperto e preparato, il 57enne polacco deceduto martedì nelle acque dell’alto Garda durante un’immersione (abbiamo dato qui la notizia).
La vittima è Jarek Wojciech Macedoński. Nel 2018, come si vede nel video pubblicato da seacraft.eu, aveva effettuato nel Garda un’immersione a 316 m di profondità. È stata un’immersione speciale, poiché contemporaneamente sono stati battuti tre record mondiali: immersione più profonda con Rebreather CCR, immersione più profonda con un DPV (Dive Propulsion Vehicle o scooter subacqueo) e immersione in acqua dolce più profonda. La discesa con lo scooter Ghost1500 aveva richiesto solo 13 minuti e il tempo totale di immersione era stato di 10 ore.
Jarek Macedoński conosceva bene queste acque. Ma martedì qualcosa è andato storto.
A dare l’allarme, intorno alle 21 di martedì, è stata la moglie del sub. Alla sala operativa della Guardia Costiera la donna riferiva che il marito era in acqua ormai da diverse ore, troppe. Le immersioni di profondità richiedono tempi lunghi di risalita, ma alle 21 l’uomo sarebbe dovuto essere riemerso da un pezzo. Immediatamente sono scattati i soccorsi.
La Guardia costiera ha inviato in zona un’Unità navale di soccorso e chiesto l’intervento dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco. A Limone sono giunti anche due sommozzatori del Nucleo Volontari di Treviglio, elitrasportati dall’elicottero del 118 decollato da Como.
Sono stati loro a ritrovare il corpo di Macedoński, adagiato sul fondale a soli 8 metri di profondità. Una quota che fa ipotizzare che possa aver accusato un malore in fase di risalita, durante l’ultima tappa di decompressione. I Carabinieri di Limone, dopo aver informato i Pm di turno, hanno disposto la restituzione della salma alla famiglia. Impiegati nelle ricerche anche i Vigili del Fuoco di Bardolino.
Il sub e la moglie alloggiavano al Camping Garda, affacciato direttamente su uno specchio di lago dove le acque scendono rapidamente fino a 300 metri.