Brescia, la Festa nazionale del cuoco chiude con oltre 6mila presenze

BRESCIA – Si è chiusa oggi - con oltre 6.000 presenze registrate tra cuochi, studenti degli alberghieri e golosi - la Festa del cuoco, evento nazionale che quest’anno (per la prima volta) era ospitato dalla città di Brescia.

La due giorni, iniziata ieri (mercoledì 12 ottobre), è terminata intorno alle 15, dopo il partecipatissimo buffet delle regioni in piazza Vittoria, il concorso dedicato alle scuole di settore della provincia e le relative premiazioni.

“Per noi è stata una grande soddisfazione – ha commentato il presidente dell’Associazione Cuochi Bresciani

Il presidente dell’Associazione Cuochi Bresciani Luca Venturelli.

Luca Venturelli – ringrazio il direttivo, i testimonial, le autorità, gli sponsor e tutti coloro che ci hanno dato una mano per organizzare un evento impegnativo, ma che alla prova dei fatti si è rivelato un successo. Abbiamo avuto adesioni da tutta Italia e la cittadinanza ha accolto con grande favore l’iniziativa. Credo – ha aggiunto – che si sia trattato di un importante spot anche per Brescia: terra di produttori e ristoranti d’eccellenza, che non sempre sono conosciuti come meriterebbero”

In primavera si conoscerà il nome della città italiana che prenderà il testimone di Brescia, una sfida non facile vista la grande partecipazione dell’edizione 2022.

 

La preoccupazione per il carp bollette

Per la categoria la manifestazione bresciana è stata anche l’occasione per puntare nuovamente i riflettori sulle preoccupazioni legate al caro bollette.

Secondo i numeri dell’Ufficio studi di Confcommercio, sono a rischio 370mila posti di lavoro con una stima di 120mila imprese del terziario colpite. Tra i settori più esposi ai rincari c’è il comparto alimentare, la ristorazione e la filiera turistica, con utenze tre volte più care rispetto al 2022

I cuochi a Brescia sono sfilati con cartelli che riportavano la loro disperazione:  «Caro energia tutta la ristorazione porta via», «Gas e luce al fallimento ci induce», «Gli extrautili a voi e i debiti a noi».

Un grido d’allarme che chiede alle istituzioni di essere ascoltato.

 

 

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