Addio a Tullio Ferro, giornalista, artista e difensore del Garda
DESENZANO DEL GARDA - Se ne è andato, all'età di 93 anni, Tullio Ferro, storica firma gardesana, giornalista e autore di libri, oltre che apprezzato artista.
A dare l’annuncio delle scomparsa è stata la figlia Laura con un post su Facebook: «Caro papà da lassù continuerai a difendere il tuo amato Garda assieme alla tua adorata Anna. Buon viaggio».
Tullio Ferro, polesano, classe 1929, vive sul Garda dal 1960. Giornalista e scrittore, negli ultimi anni si è dedicato all’arte.
Giornalista dal 1967, l’Ordine dei Giornalisti lo ha insignito della medaglia per i 50 di carriera. Ha raccontato il lago di Garda, in tutti i suoi aspetti.
Nel 1983 progetta e realizza il Premio letterario Sirmione Catullo. Sceneggiatore nel Delta del Po e cronista televisivo per 27 anni sul Garda (i meno giovani ricorderanno la mitica rubrica “Vedi il lago dal lago”).
Negli anni ‘50 inizia la sua carriera artistica con lo pseudonimo Tuferro, tenendo numerose mostre personali di pittura.
Dai primi anni 2000 Tullio Ferro si dedica alla scultura: le sue opere sono i Fauni e la Tavine, ninfe del lago, signore delle acque che hanno il potere di incantare pescatori e naviganti, poeti e cantori.
Nel 2018 Tullio Ferro ha ideato la simbologia per il Garda realizzando il “dio Benàco”, che la Comunità del Garda ha adottato quale simbologia ufficiale per il lago di Garda.
Qui la scheda dedicata a Tullio Ferro sul sito dell’Associazione Artisti Bresciani.
Lo scorso marzo il Comune di Desenzano, dove Ferro abitava, ha ospitato, presso la galleria civica “G. B. Bosio”, una antologica di dipinti e sculture di Tullio Ferro (ne avevamo scritto qui).
Lo scorso 17 settembre al Grand Hotel di Gardone Riviera la Confraternita del Groppello gli aveva attribuito il “Palladio Gardesano” (leggi qui), destinato ogni anno a una personalità impegnata nella difesa e promozione del territorio benacense con il titolo di “Difensore del Garda”.
Questa la motivazione del riconoscimento: “Per la conoscenza e valorizzazione del territorio Gardesano ha sempre rappresentato un punto di riferimento umano e professionale. Nella sua azione è stato esempio di dedizione e passione unici. Ha operato sapientemente con capacità letterarie, oratorie, artistiche e avvalendosi di molteplici mezzi di comunicazione: pubblicazioni, articoli di stampa, servizi televisivi, opere d’arte. A lui va tutto il nostro ringraziamento e la nostra stima, per aver speso buona parte della sua lunga vita a divulgare con passione e perizia, unanimemente riconosciutegli, la conoscenza della Valtenesi, del Garda bresciano, in ogni suo aspetto, culturale enogastronomico e paesaggistico”.
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