Il 53esimo Palio del Groppello alla cantina Turina
SALO' - La Confraternita del Groppello ha incoronato il miglior rosso vendemmia 2021 prodotto con l'uva autoctona della Valtenesi. Vince Turina di Moniga.
Alla finale del Palio della Confraternita del Groppello, sabato 26 novembre al Ristornate Antica Cascina San Zago di Salò, generale e grande soddisfazione.
Presenti con i vini vendemmia 2021 le tre cantine finaliste: Bottenago di Polpenazze del Garda, Scolari di Puegnago e Turina di Moniga. «Tutti vini di grande livello qualitativo – commenta il presidente della Confraternita Claudio Piergentili – che hanno rispecchiato appieno le peculiarità del proprio terroir di produzione».
Il voto finale dato dai Confratelli ha premiato il Groppello di Turina, tratto dalle vigne di Moniga. È la sesta volta in 53 anni che il Pallio premia cantine di Moniga. Per Turina questa è la seconda vittoria del Palio, la precedente risale al 2006.
L’arrivo al traguardo è stato al fotofinish in quanto le altre due cantine, Bottenago e Scolari, si sono piazzate pari merito al secondo posto ad una incollatura rispetto alla prima.
La Cantina Bottenago ha fatto comunque buon bottino, sia in quanto finalista col suo Groppello in purezza, sia in quanto col suo spumante Bottinus è stata premiata quale eccellenza nelle selezione delle bollicine metodo classico Rosè, prodotte con uve rosse Valtenesi, tra cui Groppello.
Attestato di eccellenza pure alla Cantina Due Pini, col suo Martina, metodo classico Bianco biologico, ottenuto al 100% da uve Groppello.
Ultimo attestato di eccellenza anche per lo spumante charmat Rosè della Monteacuto di Leali Simone e Marta S.S., cantina questa che bissa il successo dello scorso anno.
Il Groppello, vitigno gardesano
(info tratte dal sito del Consorzio Valtènesi)
Il groppello deve il suo nome alla forma compatta del suo grappolo, simile ad un “groppo”, in dialetto “nodo”. È il vitigno più tipico della sponda bresciana del Lago di Garda e si trova solo in Valtènesi, ad eccezione di una piccolissima nicchia di produzione in Val di Non, in provincia di Trento, e diffuso in alcune aree della Toscana e dell’Emilia Romagna.
Si tratta di un vitigno autoctono, e la sua tipologia più diffusa è quella del groppello gentile, facile a riconoscersi per la forma dell’apice e il grappolo sempre alato, che è di medie dimensioni, di forma cilindrica. Il suo acino ha una buccia molto sottile, di colore blu violetto.
Insomma, lo consideriamo il nostro vitigno per eccellenza, l’uva che ci identifica da generazioni nelle diverse produzioni di vino in purezza o in uvaggi che comprendono altre varietà. Lo amiamo come le cose familiari, che si conoscono ancora prima di imparare a camminare, e che ci accompagnano poi un passo dopo l’altro nella vita.
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