Tunnel sotto il Baldo, il Wwf: “Obsoleto e ormai fuori dal tempo”

LAGO DI GARDA - Si è tornato a parlare del faraonico progetto da un miliardo del tunnel sotto il Monte Baldo da Ala a Malcesine. Critico il Wwf: «La vera soluzione è la progressiva diminuzione del traffico a motore privato turistico sulla strada Gardesana orientale».

Nei giorni scorsi il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha rispolverato un vecchio progetto (è dagli anni Sessanta che questa proposta viene periodicamente rinnovata) relativo alla realizzazione di un tunnel sotto il Monte Baldo da Ala a Malcesine per collegare l’asta dell’Adige alla sponda veronese del lago di Garda.

E’ un’opera faraonica (con i costi attuali serverebbe più di 1 miliardo di euro), sulla interviene il Wwf veronese con il seguente comunicato a firma del presidente del Wwf Veronese Michele Dall’0’.

«La discussione sul tunnel del Baldo è sempre stato un cavallo di battaglia del compianto alfiere del WWF Veronese Averardo Amadio, il quale si è sempre opposto, con ottime argomentazioni e in maniera risoluta, alla sua realizzazione.

Sono passati alcuni anni da quelle battaglie e sono mutati drasticamente gli scenari: siamo in pieno Antropocene e il cambiamento climatico morde stretto alle caviglie. E’ di questi giorni la notizia del minimo storico raggiunto dal Lago di Garda.

Ebbene, con questi presupposti, per gli atavici problemi di traffico sulla Gardesana si ripropone la solita soluzione del tunnel da Ala a Malcesine, obsoleta e ormai fuori dal tempo, che riverserebbe ulteriore traffico nel collo di bottiglia proprio della Gardesana, amplificandone gli intasamenti.

Il WWF Veronese crede invece ai piani di adattamento, di mitigazione e di resilienza che sono e saranno messi in atto per fare fronte ai cambiamenti climatici provocati dal riscaldamento globale del pianeta. E in questa ottica ravvisa che la vera soluzione è la progressiva diminuzione del traffico a motore privato turistico sulla strada Gardesana orientale. Da raggiungere progressivamente, realizzando parcheggi scambiatori negli entroterra a partire dai quali un sistema di trasporto integrato permette con mezzi pubblici a basso impatto ambientale, che gradualmente potranno diventare a trazione elettrica, di raggiungere agevolmente le varie località della riviera, da Peschiera a Malcesine e Riva.

Accanto a ciò si potranno favorire la mobilità dolce ciclabile e potenziare le linee di navigazione. Concetti sviluppati e messi in pratica da anni nell’area dell’Europa del Nord, proprio la zona di provenienza della maggior parte dei turisti che sicuramente accoglierebbero con favore questi sforzi tesi a migliorare la vivibilità e non solo sul Lago di Garda.

È anche necessario rendersi conto che si deve porre un limite all’aumento senza fine dell’impatto che il turismo in continua crescita manifesta sul territorio nella forma di costante consumo del suolo, di inquinamento atmosferico e delle acque e di perdita della biodiversità».

 

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