Il concerto per la santa patrona, a ingresso libero, è una tradizione a Desenzano, dove il 27 gennaio di ogni anno si festeggia la patrona Sant’Angela Merici, la mistica che rivoluzionò l’educazione delle donne.
Conoscete la sua storia? Ve la raccontiamo.
Nata a Desenzano del Garda in un anno imprecisato, intorno al 1474, Angela Merici vive la sua infanzia in località “Le Grezze”, nel Comune di Desenzano sede di una pieve appartenente alla Diocesi di Verona, territorio soggetto al Dominio Veneto. Il padre di Angela, Giovanni Merici, un tempo cittadino di Brescia, acquisirà la cittadinanza desenzanese nel 1475. La famiglia è di condizioni modeste, ma non povera. La madre di Angela, Caterina Ribolotti, è originaria di Salò; un suo fratello è Ser Biancoso, membro per molti anni del Consiglio Comunale. I coniugi hanno cinque figli: tre maschi e due femmine, e Angela è probabilmente la penultima nata.
Giovanni Merici spesso legge in famiglia le vite dei Santi (e questo particolare denota la sua origine non contadina), determinando con queste letture, come la Santa stessa dichiarerà, la volontà della figlia di condurre vita sobria, spirituale e contemplativa. La giovinezza di Angela è amareggiata dalla perdita della sorella, cui la tradizione agiografica collega una visione della Santa, e dalla scomparsa di entrambi i genitori.
Rimasta orfana, Angela viene accolta dagli zii a Salò. Qui la giovane donna comincia a frequentare la chiesa dei frati francescani e si farà terziaria francescana per potersi dedicare più agevolmente alla vita devota: preghiera, penitenza, buone opere. All’abito di terziaria resterà fedele tutta la vita volendo essere sepolta con quella veste. Resta a Salò fino al 1496 poi Angela torna a Desenzano, dove possiede alcuni beni a lei pervenuti in eredità, e qui conduce una vita silenziosa, casa e campi, ma dedita alla orazione e alle opere di carità, mentre matura lentamente la sua vocazione aperta alla spiritualità del tempo. Risale a quel periodo la visione che determinerà l’orientamento decisivo della sua vita: mentre si trova nei campi della località Brodazzo, raccolta in preghiera, le pare che il cielo si apra e vede scendere angeli e vergini, una voce le preannuncia la sua missione di fondatrice di un’opera per la santificazione spirituale della donna.
Nel 1516 viene invitata a Brescia, dietro ordine dei suoi superiori francescani: vi si trasferisce, per una missione consolatrice in casa di Caterina Patengola, che aveva perduto il marito e due figli. Qui conosce Giovan Antonio Romano. Ben presto attorno a lei si forma un gruppo di persone accomunate dal medesimo desiderio di bene.
Nel 1524 intraprende il pellegrinaggio in Terra Santa e l’anno successivo è a Roma per il Giubileo. Nel 1529, temendo che l’esercito di Carlo V si porti verso Brescia, Angela si ritira a Cremona, ospite di Agostino Gallo e della sorella di lui, Ippolita. Anche a Cremona è visitata da molte persone che vogliono conoscerla. Al ritorno a Brescia è ancora ospite del Gallo, poi si trasferisce dapprima presso San Barnaba infine fissa la sua dimora in una casetta di proprietà dei Canonici Lateranensi, presso alla chiesa di Sant’Afra.
Il 25 novembre del 1535, giorno di Santa Caterina, fonda la “Compagnia di Sant’Orsola: le prime ventotto si consacrano a Dio nell’opera di Angela. Muore il 27 gennaio del 1540 e viene sepolta nell’antica chiesa di Sant’Afra (ora Santuario di S. Angela) a Brescia, dove si trova tuttora. Sarà confermata “Beata” dalla Chiesa nel 1768 e proclamata “Santa” nel 1807.
La Sacra Congregazione dei Riti, con decreto del 29 gennaio 1962, “…costituisce e dichiara, anzi conferma, Sant’Angela Merici, principale patrona di Desenzano”.