Il CV – abbreviazione che sta per curriculum vitae – è uno degli strumenti principali per chiunque stia cercando un nuovo impiego. Bisogna prestare particolare attenzione non soltanto alle informazioni inserite al suo interno, ma anche alla forma con cui queste ultime sono presentate. Difatti, un CV ben scritto può rivelarsi un ottimo alleato durante la ricerca del lavoro, permettendo al candidato di emergere tra una moltitudine di potenziali concorrenti.
Vediamo, quindi, su cosa soffermarsi e quali errori evitare per creare il miglior curriculum possibile!
Per chi non lo sapesse, esiste un modello “standard” per il curriculum, ossia il cosiddetto formato europeo. Si tratta di un prototipo abbastanza semplice, suddiviso in varie sezioni (es. titoli di studio, esperienze professionali, competenze linguistiche, ecc.) e caratterizzato da una grafica minimalista.
Il CV in formato europeo – chiamato anche Europass – viene comunemente richiesto per l’iscrizione a bandi e concorsi pubblici e, talvolta, dalle stesse aziende in fase di selezione.
L’uso di questo modello comporta sicuramente alcuni vantaggi. In particolare, essendo un documento “precompilato”, facilita l’inserimento dei propri dati e delle informazioni riguardanti la formazione e la sfera lavorativa, in modo tale da non dimenticare nulla di importante.
Tuttavia, proprio per via della sua standardizzazione, il formato Europass non lascia spazio all’inventiva del singolo candidato. Tale aspetto, per chi aspira a lavorare in un settore “creativo” (vedi, per esempio, il reparto comunicazione e marketing, l’editoria o il mondo dello spettacolo), rappresenta un grosso limite. Dunque, a meno che non sia espressamente specificato nell’annuncio, è preferibile utilizzare un CV personalizzato (purché risulti chiaro ed esaustivo).
Durante le selezioni, i recruiter spesso non hanno il tempo di soffermarsi su ogni documento ricevuto; tendono quindi a dare un’occhiata generale, cercando di carpire quante più informazioni possibili, per poi passare al CV successivo.
Ciò significa che, per catturare l’attenzione dei selezionatori, bisogna eliminare il superfluo. Ad esempio, nella sezione dedicata al profilo professionale, non occorre indicare ogni lavoro svolto, bensì soltanto le esperienze di maggiore rilievo e, possibilmente, attinenti alla posizione per la quale ci si propone.
A livello formale, poi, la parola d’ordine è: schematizzare. È preferibile, infatti, ricorrere ad elenchi puntati, al posto delle classiche descrizioni (specie se ricche di termini ed espressioni non necessarie). Infine, anche l’uso del grassetto e dei colori può essere di grande aiuto.
Oggi la maggior parte delle candidature avviene su Internet, attraverso canali differenti.
Vi sono, ad esempio, i moduli “Lavora con noi” sui siti di aziende, brand, negozi, ecc., nonché svariati portali e piattaforme che servono a mettere in contatto i candidati con i potenziali datori di lavoro.
Non dimentichiamo, in ultima istanza, le numerose agenzie per il lavoro attive sul territorio. Queste pubblicano, con cadenza regolare, informazioni utili sulle nuove offerte di lavoro a Verona, Milano, Torino e in tante altre città italiane, occupandosi anche del processo di selezione dei candidati.
Per accedere al mondo del lavoro odierno, pertanto, è indispensabile creare un CV digitale sui principali siti del settore, così da riuscire a proporsi tempestivamente non appena compare un annuncio interessante e, al tempo stesso, poter essere contattati da aziende e/o committenti.