Baby gang a Salò, le riflessioni di un lettore

SALO' - Lettera di un lettore sulla questione baby gang a Salò. Dopo la chiusura della piazzetta "Donna del Lago", nella cittadina ci si interroga su come contrastare il fenomeno e il disagio giovanile.

Furti, risse, schiamazzi. Salò si scopre insicura. E’ di questi giorni l’ordinanza del Comune (la puoi scaricare qui) che stabilisce il  divieto di accesso nell’area denominata “Piazzetta Donna del Lago”, antistante il ponte nei pressi del cantiere nautico Arcangeli, zona dove, si legge nel provvedimento, «gruppi di ragazzi/adulti, oltre a mettere in atto comportamenti contrari al decoro e alla pubblica decenza, importunano i passanti arrivando a intimorire i ragazzini più piccoli, creando inoltre difficoltà legate alla libera fruizione dello spazio pubblico di che trattasi, compresa la spiaggetta che confina con la piazzetta».

Sulla questione ci scrive il lettore Marco Morandi. Ecco la sua lettera:

«Negli ultimi tempi, la tranquilla città di Salò si è trovata al centro dell’attenzione a causa di un fenomeno inquietante: le cosi dette baby gang. Questi gruppi composti principalmente da adolescenti stanno seminando il panico nelle strade e destando preoccupazione nella comunità locale.

Salò ha sempre goduto di una reputazione di tranquillità e sicurezza. Tuttavia, negli ultimi mesi, il paese ha assistito a un aumento delle attività di disturbo legate alle baby gang. Gruppi formati principalmente da adolescenti che durante le lezioni di educazione civica erano probabilmente assenti. Questi gruppi hanno un impatto significativo sulla comunità di Salò.

I residenti si sentono sempre più insicuri per le strade, soprattutto di notte, temendo di essere vittime di attacchi o furti (episodi già successi). L’immagine pubblica della città è stata danneggiata, con possibili conseguenze e ripercussioni sul turismo e sull’economia locale.

Le autorità locali e le forze dell’ordine sono intervenute più volte per contrastare questo fenomeno ma probabilmente, anzi a mio avviso sicuramente, la certezza di non essere puniti o punibili fa sentire questi personaggi intoccabili. Le forze dell’ordine hanno intensificato le pattuglie e l’attività di sorveglianza per dissuadere questi comportamenti criminali e garantire una maggiore sicurezza nelle strade ma mi metto nei loro panni ad un certo punto si sentono impotenti e scoraggiati.

La diffusione delle baby gang a Salò rappresenta una sfida significativa per la comunità ma in particolare per le autorità locali. Ma la sfida più importante è capire perchè l’educazione di certe persone è scomparsa o non è stata trasmessa da chi doveva.

Allo stesso tempo, è necessario un impegno da parte delle forze dell’ordine per garantire una presenza visibile e una rapida risposta alle attività criminali. Collaborare con la comunità e incoraggiare la segnalazione di comportamenti sospetti sono passi cruciali per contrastare l’azione di queste persone. Possiamo raccontarci qualsiasi cosa, possiamo mettere in campo azioni come la chiusura dei locali, l’inibizione di alcuni luoghi (tutto ciò a discapito della comunità) ma a mio avviso manca la base, mancano di fondo quei valori fondamentali che i nostri genitori e i nostri nonni ci insegnavano e che sono rispetto ed educazione» (Marco Morandi, Vobarno).

Donna del lago
La statua della Donna del Lago a Salò.

 

 

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