Jeanne du Barry – La favorita del re, il grande ritorno di Johnny Depp

Il film, presentato al Festival di Cannes lo scorso maggio, e ora nelle sale (nel fine settimana alla multisala King di Lonato). Per riammirare il ritorno di Johnny Depp, bravo nell’indossare la corona di Luigi XV.

 

Il film è in programmazione alla multisala King di Lonato da questa sera, venerdì 1, a martedì 5. info e orari a questo link: www.multisalaking.it.

Trama

Gli uomini, gli amori, le audaci imprese di Jeanne, duchessa Du Barry, nata Vaubernier, figlia del popolo, bellissima e pronta a tutto, una “creatura” scandalosa dall’animo gentile, divenuta la favorita di Luigi XV che le diede un posto di primo piano a corte, capace di scatenare intrighi e dettare la moda.

Bambina irresistibile, adolescente curiosa, donna coraggiosa, sostenuta da alcuni, odiata da altri, amata dal Re di Francia.

Critica

Maïwenn governa brillantemente la regia, la sceneggiatura, l’interpretazione di questa sua opera, e lo fa con ragione e sentimento, con solide basi storiche, una ricostruzione accurata e fedele allo spirito dell’epoca, ma anche lasciando trasparire, ad un livello più profondo, il legame personale con la sua protagonista, dando vita ad un’autentica e coinvolgente perla cinematografica.

Rivoluzionando lo stile dei suoi film precedenti resta fedele a se stessa, in un crescendo di immedesimazione con il personaggio, donandoglisi tutta e riuscendo allo stesso tempo a mantenere salde le redini di una regia senza sbavature.

Felicissima la scelta di affidare la parte del Re ad un intenso Johnny Depp che parla letteralmente attraverso gli sguardi, dolente, maturo, complice. La coppia insieme sprigiona una forte intesa e una tenerezza commovente che li isola dal resto della corte, in uno spazio privato e umano, istanti che creano isole felici, purtroppo per loro non impermeabili agli intrighi e giochi di potere.

Il film è una gioia per gli occhi, grazie ad una scenografia che omaggia i quadri dell’epoca e celebra l’incanto di Versailles, costumi raffinati e sontuosi (grazie anche alla collaborazione di Chanel), una fotografia magistrale che non può prescindere dall’ammirazione per Barry Lindon senza ardire ad imitarlo (il tutto è stato girato in pellicola 35 mm).

La musica del premio Oscar (per Shakespeare in Love) Stephen Warbeck non cede alla discutibile moda attuale di inserire ritmi e sonorità anacronistiche ma accompagna la visione con riservatezza e precisione.

La corte e tutti i personaggi ruotano attorno ai due protagonisti ma la regista lascia a ciascuno dei comprimari un generoso spazio, creando un’opera corale in cui ciascuno dona un prezioso apporto, a partire dall’eccezionale Benjamin Lavernhe che interpreta La Borde, primo valletto di camera del Re, toccante nella sua fedeltà, un angelo custode che nasconde la sua benevola ironia sotto le maniere del perfetto cortigiano e un amore puro, inconfessato, per la sua protetta e per il suo sovrano.

Il suo rapporto con Jeanne richiama un po’ quello del direttore dell’albergo di “Pretty Woman”, incaricato di istruire la giovane prostituta alle buone maniere (qui alle bizzarre e ripetitive usanze della corte). La pellicola con Julia Roberts ha reso celebre una battuta su Cenerentola e proprio alla versione disneyana di questa fiaba sembrano ispirate le due ridicolmente perfide figlie del re (mentre la serietà della terza riporta l’equilibrio in un calibrato alternarsi di pesi e contrappesi), capaci di manipolare l’ingenua Maria Antonietta, impersonata in modo incantevole dalla giovane Pauline Pollmann.

Una sceneggiatura con dialoghi contenuti e molti sguardi, una voce fuori campo che commenta l’infanzia, l’adolescenza, il divenire donna di Jeanne, inquadrature che dimostrano la maturità cinematografica della regista (come la magnifica e metaforica scena della salita della scalinata che si perde nel cielo) e una divertita ironia (la vestizione del Re, l’ispezione ginecologica).

Maïwenn, così, semplicemente solo Maïwenn, senza il cognome che non ama usare, è una donna che ha qualcosa da dire e che ha i mezzi espressivi per comunicare, possiede il raro dono di utilizzare il cinema per raccontarsi tra le righe, anche in un film storico, di far propria la storia di un’altra donna, vissuta secoli fa, e di renderla universale senza stravolgere il contesto.

In un’intervista Maïwenn ha dichiarato di essere rimasta folgorata dalla Du Barry vedendo la “Marie Antoniette” di Sofia Coppola (che era vista dal punto di vista della regina, e quindi non poteva rendere giustizia al personaggio), di essersi poi quindi documentata a lungo, limando per diversi anni la sceneggiatura, fino a quando non si è sentita pronta, con umiltà ma anche consapevolezza delle proprie capacità.

Questa lenta maturazione ci ha restituito un personaggio vibrante, permettendoci di sentirne la gioia e il dolore, la caparbietà e la rassegnazione, la spontaneità travolgente e l’intelligenza acuta, facendola letteralmente rivivere.

Camilla Lavazza

La scheda del film

Jeanne Du Barry – La Favorita del Re

Regia MAÏWENN

Sceneggiatura MAÏWENN, TEDDY LUSSI-MODESTE, NICOLAS LIVECCHI

Interpreti e personaggi

MAÏWENN: Jeanne du Barry

JOHNNY DEPP: Luigi XV

BENJAMIN LAVERNHE: La Borde

PIERRE RICHARD: Duca di Richelieu

MELVIL POUPAUD: Conte du Barry

PASCAL GREGGORY: Duca d’Aiguillon

INDIA HAIR: Adelaide

SUZANNE DE BAECQUE: Vittoria

CAPUCINE VALMARY: Luisa

DIEGO LE FUR: Il Delfino

PAULINE POLLMANN: Maria Antonietta

MICHA LESCOT: Mercy

NOÉMIE LVOVSKY: Contessa de Noailles

MARIANNE BASLER: Anna

ROBIN RENUCCI: Monsieur Dumousseaux

Fotografia LAURENT DAILLAND

Scenografie ANGELO ZAMPARUTTI

Montaggio LAURE GARDETTE

Casting SARAH TEPER

Costumi JÜRGEN DOERING

Musiche STEPHEN WARBECK

Distribuito da NOTORIOUS PICTURES

Produttori MAÏWENN, PASCAL CAUCHETEUX, GREGOIRE SORLAT

Case di produzione WHY NOT PRODUCTIONS, IN.2 FILM, LA PETITE REINE, FRANCE TÉLÉVISIONS, RED SEA FILM FOUNDATION

Durata 116’

 

 

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