Approda alla Camera dei Deputati la proposta per introdurre nell’ordinamento giuridico italiano, e più precisamente nel codice penale, il reato di omicidio nautico e di lesioni personali, prevedendo la stessa disciplina dell’omicidio stradale.
Dopo l’ok del Senato, avvenuto il 21 febbraio scorso (ne avevamo scritto qui), mancava l’esame della Camera, che ora è in agenda: lunedì 18 settembre la discussione della proposta di legge, primo firmatario il senatore di Fdl Alberto Balboni, e mercoledì 20 la votazione finale.
Il provvedimento prevede un inasprimento delle pene per chi alla guida di un’imbarcazione provoca morte o lesioni a una o più persone, con gli aggravanti di guida sotto stato di ebbrezza e dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti.
La necessità di una legge che colmasse un vuoto normativo ed equiparasse l’omicidio nautico a quello stradale emerse dopo la tragedia nautica che si verificò il 19 giugno 2021 nel golfo di Salò, quando Greta Nedrotti, 25enne di Toscolano Maderno, e Umberto Garzarella, 36enne di Salò, morirono travolti da un motoscafo mentre si trovavano a bordo del gozzo di Umberto.
Sulla questione interviene Mariastella Gelmini, senatrice di Azione e presidente della Comunità del Garda: «Il reato di omicidio nautico è un passo più vicino all’essere introdotto nel codice penale. Al Senato è stato approvato lo scorso 22 febbraio e domani il testo sarà finalmente votato anche alla Camera. Un’occasione importante per sanare un vuoto normativo e far sì che tragedie come quella di Umberto Garzarella e Greta Nedrotti, travolti da un motoscafo nel 2021 sul lago di Garda, non si ripetano».
Aggiunge Gelmini: «Una volta ricevuto il via libera definitivo a Montecitorio, l’omicidio nautico sarà equiparato a quello stradale perché i beni da tutelare sono gli stessi, ovvero la vita umana e la sicurezza della circolazione. In questi mesi abbiamo lavorato molto per accelerare l’iter in Parlamento, spero che domani la Camera voti convintamente questo provvedimento. Come Comunità del Garda attendiamo questo momento da troppo tempo».
Il via libera definitivo della Camera alla nuova legge giungerà dunque prima del 20 ottobre, quando si aprirà il processo di secondo grado che vede imputati Patrick Kassen, il manager tedesco che era al timone del Riva Aquarama che travolse il gozzo e i due giovani, e Christian Teismann, proprietario del motoscafo, rispettivamente condannati in primo grado a 4 anni e 6 mesi e a 2 anni e 11 mesi.