Mentre prosegue il successo della mostra La passeggiata della linea. 100 protagonisti del disegno contemporaneo (aperta fino al 7 gennaio 2023), allestita in occasione dei 40 anni della Civica Raccolta del Disegno di Salò, si conferma presso il MuSa di Salò l’interesse per l’arte contemporanea e le opere su carta.
La personale Anatomie manifeste di Guido Airoldi, a cura di Anna Lisa Ghirardi, conservatrice e curatrice della Civica Raccolta del Disegno, è ospitata nella sezione della Collezione anatomica di Giovan Battista Rini (1795 – 1856), un luogo raccolto, al secondo piano del museo, atto a custodire preziosi reperti anatomici.
Qui sono conservati corpi “pietrificati” dal dottor Rini, il quale inventò una particolare tecnica per conservare corpi umani, con l’intento di avere materiale per effettuare studi anatomici.
«Airoldi – spiega Anna Lisa Ghirardi – non si avvicina a questi reperti con intento scientifico, lo hanno già fatto alcuni studiosi che hanno cercato di comprendere la tecnica, rimasta misteriosa nella sua precisa formula chimica, ipotizzando l’uso di sostanze conservative a base di una miscela di metalli pesanti, e nemmeno indaga da storico l’identità di tali individui, probabilmente briganti e carbonari, per lui è piuttosto un ulteriore appuntamento con la riflessione sull’esistenza, di cui l’arte è una sorta di diario.
Nel concetto di anatomia, intesa come scienza che studia la forma e la struttura degli esseri viventi, si cela per l’artista l’intenzione di indagare e comprendere il funzionamento della vita stessa. Si passa pertanto da uno studio fisiologico ad una ricerca escatologica.
L’immediata attrazione da parte di Airoldi per gli studi del chirurgo-imbalsamatore, considerando la sua ricerca artistica, è intuibile. È nato così il desiderio di porre in dialogo il suo lavoro con le mummie salodiane.
Vicino ai corpi sezionati sono presentati collage con vanitas e anatomie, pseudo crani e ossa umani, rami reimpiegati per simulare un apparato circolatorio, campeggia inoltre la figura di un grande equino scheletrito che evoca il Trionfo della morte.
Spesso nel repertorio dell’artista sono presenti immagini di memento mori, oltre a vanitas e a reperti anatomici.
L’iconografia della morte di Airoldi, inoltre, fortemente ancorata alla tradizione artistica del passato, non è assolutamente fuori dal nostro tempo, anzi, è perfettamente coerente con l’attuale popolare ripresa, spesso non consapevole, di tali tematiche; basti osservare i tattoo che rivestono i corpi di molte persone, in cui appaiono in gran numero teschi, sovente accompagnati da fiori. E la vita si avvinghia alla morte, in una danza che pare eterna.
Airoldi afferma la sua intenzione di “creare il mondo con il mondo”, tanto che le carte con le quali realizza le sue opere sono ricavate da manifesti circensi. Questi, spesso scoloriti, consunti e sgualciti, ci parlano di spettacoli che sempre meno divertono la folla e di una realtà che si sta esaurendo. Tra le numerose affiche che ha strappato nel corso degli anni non mancano quelle che riportano scritte, appunti vari o timbri di luoghi e giorni, che raccontano una storia sociale, ma invero il circo è per l’artista un pretesto per parlare d’altro.
La precarietà della carta è metafora dell’umana fragilità. I manifesti, oggetto di sfregio e intemperie, evocano il senso di abbandono. L’artista è affascinato dalle cromie, ma anche dalle cicatrici che li percorrono e non di meno lo attirano le muffe e le ruggini che con il tempo si sono depositate sulle superfici cartacee. In particolare modo, egli osserva, con attenta sensibilità, le macchie che hanno dato nuova veste alle carte, trasformandole in sorta di livree.
Le carte recuperate, sezionate e ripulite, si trasformano in nuove epidermidi, confini con il resto del mondo. I manifesti, sminuzzati, sono infatti trasformati in materia, assumendo nuove forme, nuove apparizioni. L’artista ridà vita a ciò che sembra svanire. La morte, del resto, è trasformazione».
MuSa Museo di Salò, Collezione anatomica di G. B. Rini, 21 ottobre 2023 — 07 gennaio 2024
a cura di Anna Lisa Ghirardi
Inaugurazione: sabato 21 ottobre, ore 16.00
Laboratorio MANIFESTI BESTIALI domenica 29 ottobre, ore 15.00
Si realizzerà un fantastico bestiario con la carta dei manifesti circensi, materia prima dell’attività dell’artista, lavorando sul tema del recupero dei materiali e del loro riciclo.