Caso coregone, domenica la protesta dei pescatori

SALO' - Domenica 22 ottobre a Salò la protesta dei pescatori del Garda contro lo stop al ripopolamento del coregone lavarello, specie ittica fondamentale per la sopravvivenza della pesca professionale.   

Continua a far discutere lo stop imposto dal Ministero dell’ambiente alle azioni di ripopolamento del coregone.

L’immissione di avannotti di coregone è stata vietata – lo ricordiamo – in quanto trattasi di specie alloctona che mette a rischio il carpione, lui sì autoctono (oltre che esclusivo, dato che vive solo nel Garda e in nessun altro luogo al mondo). Il coregone fu invece immesso solo un secolo fa, nel 1918, e primi esemplari si pescarono nel 1921. Nei decenni successivi, dagli anni ‘50 e ‘60 del ‘900, divenne redditizio per la pesca professionale e ancora oggi vale oltre l’80% del pescato.

Dopo le interrogazione parlamentari del senatore di Forza Italia Adriano Paroli (ne abbiamo scritto qui) e del deputato di Azione Fabrizio Benzoni (leggi qui), e dopo le precisazioni dell’assessore regionale lombardo all’agricoltura Alessandro Beduschi (leggi qui), ora sono i pescarori a scendere in campo. O, meglio, in acqua.

La protesta a Salò

La protesta di chi vive di pesca, un centinaio di famiglie attorno al lago, andrà in scena domenica 22 dopo le 10 a Salò, dove i pescatori giungeranno in barca e in auto, per protestare e chiedere la deroga al divieto, già concessa ai laghi di Iseo e Como (dove però non c’è il carpione da tutelare).

I pescatori hanno scelto Salò in quanto sede della Comunità del Garda, che su questa questione, e in generale sul tema della pesca, è sempre attenta.

Ci saranno i pescatori di professione ma anche gli amministratori gardesani.

La Comunità del Garda al fianco dei pescatori

Sulla questione è intervenuta anche la Comunità del Garda, che «in merito alla questione della pesca di professione, culminata con la mancata autorizzazione dell’immissione del Coregone lavarello nel Lago di Garda ed in generale sulla questione gestione delle acque gardesane e biodiversità ittica, si pone al fianco dei pescatori di professione che si incontreranno a Salò, la mattina di domenica 22 ottobre».

«Tale incontro – fa sapere la Comunità tramite una nota – sarà propedeutico al fine di mostrare la realtà della pesca e delle famiglie che intorno ad essa gravitano. Inoltre, ricordiamo, che la pesca di professione rappresenta per il Benaco un’attività tradizionale e secolare che, per la memoria stessa gardesana, non deve essere dimenticata».

La Comunità del Garda si fa quindi «portavoce affinché si possa instaurare un processo di rinnovamento della pesca e della gestione delle acque che possa portare ad una reale sostenibilità e ad un percorso lungimirante e condiviso che abbia come obiettivo il recupero della biodiversità ittica e rinaturazione dell’habitat, attraverso idonei strumenti e competenze».

 

 

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