Primo Levi, un testimone del Novecento

MONTICHIARI - Primo Levi e il bresciano Alberto Dalla Volta per la “giornata della memoria”. Al “Gloria” il film di Bisio.

La “Giornata della Memoria”, istituita dall’Onu nel 2005, ricorda la liberazione il 27 gennaio del 1945 del campo di sterminio di Auschwitz, simbolo ed emblema del più grande orrore della storia, l’Olocausto.

Per l’occasione gli assessorati ai Servizi Sociali e alla Cultura guidati rispettivamente da Rossana Gardoni e Angela Franzoni organizzano un incontro dedicato, in programma mercoledì 24 gennaio alle ore 15 presso il Centro diurno Casa Bianca, e incentrato sulla figura di Primo Levi (1919-1987), lo scrittore che grazie alle sue opere, in particolare di “Se questo è un uomo”, ha fornito una lucida e indimenticabile testimonianza della persecuzione degli ebrei durante il nazifascismo.

Durante l’iniziativa, che vedrà la proiezione di immagini, sarà richiamata altresì la figura di Alberto Dalla Volta, ebreo convertito, di origini mantovane, nato nel 1922 e vissuto a Brescia, che condivise con Levi la deportazione e la permanenza ad Auschwitz, senza però farvi più ritorno.

Alberto si diplomò presso il liceo scientifico “Annibale Calini” di Brescia e frequentò per due anni la facoltà di chimica all’Università di Modena. Come lingua straniera studiò il tedesco (forse anche per influenza della madre, appassionata lettrice di Heine e Schiller) eccellendo nelle materie scientifiche e in cultura militare.

Levi, che gli fu profondamente amico, lo citò in più occasioni nei suoi libri definendolo “uomo di volontà buona e forte, miracolosamente rimasto libero, e libere erano le sue parole ed i suoi atti: non aveva abbassato il capo, non aveva piegato la schiena. Un suo gesto, una sua parola, un suo riso, avevano virtù liberatoria, erano un buco nel tessuto rigido del Lager. Credo che nessuno, in quel luogo, sia stato amato quanto lui”.

L’incontro del 24 gennaio sarà tenuto dai relatori Marzia Borzi e Federico Migliorati, e vedrà anche la proiezione di immagini e la lettura di alcuni brani delle pubblicazioni di Levi, con introduzione affidata agli assessori Gardoni e Franzoni. L’ingresso è libero e gratuito.

 

Il film L’ultima volta che siamo stati bambini

Sarà invece riservata alle scuole la proiezione “L’ultima volta che siamo stati bambini”, pellicola con Claudio Bisio al debutto come regista, prevista nella mattinata di sabato 27 gennaio in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Renato Ferrari”, l’Istituto Comprensivo “Rita Levi Montalcini” e l’Istituto “Tovini-Kolbe”. L’organizzazione, in questo caso, è della Biblioteca comunale e dell’Assessorato alla Cultura.

Trama del film: Vanda, Italo, Cosimo hanno dieci anni e, nonostante la Seconda guerra mondiale, conoscono ancora il piacere del gioco che condividono con l’amico Riccardo che è ebreo. Il giorno in cui scompare decidono che non si può attendere: i tedeschi, che devono averlo portato via con un treno, debbono essere resi consapevoli del fatto che il loro amico non ha alcuna colpa per cui essere punito. Si mettono quindi in marcia seguendo la strada ferrata. A cercare di raggiungerli ci sono Vittorio, fratello di Italo e milite fascista che ha subìto una ferita, e la suora dell’Istituto per gli orfani che ospita Vanda.

 

 

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