Depuratore di Tremosine, lavori al ripristino dello scarico delle acque depurate
TREMOSINE - Iniziate le trivellazioni per la nuova tubatura delle acque depurate. Nessuna novità sulla riparazione dei tubi che scaricano i reflui a lago.
Al via i lavori al depuratore di Tremosine danneggiato dalla frana dello scorso 16 dicembre. Martedì gli operai incaricati da Acque Bresciane hanno cominciato ad effettuare le trivellazioni nella parete della galleria per posizionare la nuova tubatura delle acque di scarico depurate.
Si tratta di lavori che andranno a risolvere una delle criticità provocate dalla frana: il materiale crollato ostacola lo scarico a lago delle acque reflue depurate (attualmente vengono trattate, e una volta depurate scaricate a lago, solo quelle che provengono da Limone), impendendone il regolare deflusso. Una situazione che a lungo andare potrebbe compromettere il regolare funzionamento del depuratore, ma che sarà risolta nel giro di due settimane.
Le acque reflue continuano a finire nel lago
Non sono stati ancora definiti, invece, temi e modi dell’intervento sull’altra criticità, peraltro ben più grave, ovvero il danneggiamento del collettore che portava al depuratore in galleria i reflui provenienti da Tremosine, che ancora finiscono a lago senza essere depurati.
La analisi effettuate da Arpa sulle acque prelevate l’11 gennaio a diverse profondità nella zona dello sversamento non hanno rilevato alcun parametro critico (ne abbiamo scritto qui). Solamente su uno dei cinque punti di rilevazione, quello più prossimo alla frana, si è vicini alla soglia di attenzione per la balneabilità per quanto riguarda il parametro del batterio Escherichia coli.
La situazione non sarebbe insomma allarmante, ma Pasqua, e dunque l’apertura della stagione turistica, è vicina.
Attualmente arrivano a lago gli scarichi di circa duemila abitanti equivalenti (si tratta di sostanze organiche prodotte dall’attività umana, visto che non ci sono aziende o attività che scaricano in fognatura). Ma il depuratore ha una capacità di 19.200 abitanti equivalenti e quando arriveranno turisti e visitatori il quadro si farà più complesso. Tra le opzioni tecniche sul tavolo c’è quella che prevede di collocare le condotte fognarie nelle gallerie della 45 bis, mettendole definitivamente in sicurezza.
Ma il contesto è complesso, anche alla luce del fatto che ai piedi della falesia franata non puàò essere garantita la sicurezza di tecnici e lavoratori.
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