Florilegio, fiorire è il fine, cianotipia e poesia
TOSCOLANO MADERNO - Sabato 9 marzo alle 11 nella sala mostre della Biblioteca di Toscolano Maderno inaugura "Florilegio, fiorire è il fine, cianotipia e poesia" di Maria Zanolli.
La mostra, fin dal suo sottotitolo fiorire è il fine – un omaggio a una poesia di Emily Dickinson – è un invito a fiorire, a fermarsi a guardare con stupore e meraviglia il poetico quotidiano.
In una società in cui il tempo sembra non essere mai abbastanza, tra iper connessione e overworking, riflettere su ciò che è presente, il “qui e ora”, assume un valore simbolico, ed è ciò che Florilegio vuole provare a dirci. Non solo fermarci a ciò che è, imparare a stare, ma anche provare a “fiorire”, così come ogni giorno madre natura ci insegna: far fiorire il nostro essere, attraverso una consapevolezza del nostro fine e della nostra fine.
In un dialogo tra opere di cianotipia botanica – nate nella natura, come memoria di cammino, tra il vento, il sole e l’acqua – poesie e antiche lettere dei primi del Novecento, si intesse una narrazione in cui è possibile ritrovare la misura del tempo, dell’attesa, del respiro, degli occhi, della luce e della meraviglia.
“La mostra – spiega Marcello Cobelli, presidente della Biblioteca di Toscolano Maderno – si inserisce perfettamente nel luogo in cui si propone, tra i libri della nostra biblioteca. Trovare il tempo di leggere può essere oggi un’impresa audace e poetica. Sono, dunque, benvenuti i progetti che parlano al nostro cuore, ricordandoci, la profonda essenza della nostra natura umana”.
In mostra saranno esposti una quindicina di cianotipie stampate a mano su carta Toscolano Paper, una carta unica e speciale che viene creata da maestri artigiani con antichi metodi tradizionali ideati centinaia di anni fa proprio a Toscolano Maderno.
“Come in un carteggio d’amore – commenta l’autrice Maria Zanolli – rivivranno i sensi dell’essere, i silenzi del cammino, le voci dei poeti che mi hanno accompagnato finora, il “tempo senza tempo”, l’adesso, miraggio del mondo contemporaneo. L’invito è prendersi la responsabilità, così come ci insegna madre natura, di vivere il momento presente, unico tempo possibile, e di cogliere le poetiche assonanze tra natura e uomo per ricordarci chi siamo e da dove veniamo”.
Per l’inaugurazione della mostra, ad accompagnare il viaggio di Florilegio, ci sarà un antico strumento indiano, il Sarod, suonato dal musicista Paolo Camisani che già, nel 2021, accompagnò i lavori della Zanolli per la mostra Fuoriverso, poetry of fragility, frammenti di un tempo sospeso.
Fiorire è il fine
Fiorire – è il fine – chi passa un fiore
con uno sguardo distratto
stenterà a sospettare
le minime circostanze
coinvolte in quel luminoso fenomeno
costruito in modo così intricato
poi offerto come una farfalla
al mezzogiorno –
Colmare il bocciolo – combattere il verme –
ottenere quanta rugiada gli spetta –
regolare il calore – eludere il vento –
sfuggire all’ape ladruncola –
non deludere la natura grande
che l’attende proprio quel giorno –
essere un fiore, è profonda
responsabilità –
Emily Dickinson
L’autrice
Maria Zanolli, Brescia, 1981 è autrice, giornalista, educatrice a scuola e guida naturalistica.
Ama la natura e il cammino. Ha conseguito la laurea triennale in Scienze della Comunicazione a Milano e la laurea specialistica in Giornalismo ed Editoria a Verona. Progetta e conduce laboratori di poesia per adulti e bambini e sperimenta l’incontro tra poesia e arte. È ideatrice dell’iniziativa Leggiamo Poesia, incontri di lettura condivisa per vivere insieme il piacere della poesia, e di Cammino e Poesia. Sue poesie sono pubblicate su riviste e antologie di riferimento della poesia italiana. La Misura del vuoto, L’Erudita 2020, è il suo ultimo libro.
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