Le opere di Umberto Mastrioanni erano in esposizione nel museo “D’Annunzio Segreto”, inaugurato nel 2010 nel grande spazio espositivo del sottoteatro, dallo scorso 30 dicembre.
La mostra “Come un oro caldo e fluido. Gli ori di Umberto Mastroianni” (ne avevamo scritto qui) – curata da Alberto Dambruoso su progetto del Cigno GG Edizioni Roma – avrebbe dovuto chiudere domani, venerdì 8 marzo.
In mostra 30 gioielli e 20 sculture riconducibili a un unico registro linguistico, quello della scultura-pittura di Umberto Mastroianni. Figlio di Vincenzo Mastroianni e della seconda moglie Luigia Maria Vincenza Conte e zio dell’attore Marcello Mastroianni, il celebre scultore è uno tra i più significativi e geniali artisti della scultura del Novecento.
Il furto è avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì 6 marzo. Al momento dell’apertura del museo gli addetti si sono accorti dell’intrusione notturna.
Secondo le prime valutazioni, si tratterebbe di un furto da un milione di uero.
Sull’accaduto indagano i carabinieri di Salò con il supporto del comando provinciale di Brescia. Al Vittoriale sono intervenuti gli specialisti del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza, competente per tutta la Lombardia.
Il presidente di Regione Lombardia: “Colpita la cultura lombarda”
“Alla vigilia della nuova stagione di eventi del Vittoriale che, dopo una serie di importanti interventi destinati a migliorarne la fruibilità, da sabato apre la sua ‘nuova stagione’, la notizia del furto desta grande amarezza e ci lascia la sensazione di un luogo d’arte e cultura profanato da persone che non ne hanno alcun rispetto”.
E’ il commento del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana al furto delle 49 opere in oro dell’esposizione temporanea dell’artista Umberto Mastroianni al Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera, in provincia di Brescia.
Assessore Caruso: “Mi auguro che le opere vengano ritrovate al più presto”
Un episodio stigmatizzato anche dall’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso: “Quello avvenuto al Vittoriale degli Italiani – ha affermato – è un fatto gravissimo. Esprimo la mia più totale vicinanza e solidarietà al direttore Giordano Bruno Guerri, che ho già sentito telefonicamente. È un gesto vile che va a colpire uno dei fiori all’occhiello della cultura lombarda. Auspico che le opere vengano ritrovate al più presto e che i responsabili siano assicurati alla giustizia”.
Come un oro caldo e fluido. Gli ori di Umberto Mastroianni
Umberto Mastroianni* – figlio di Vincenzo Mastroianni e della seconda moglie Luigia Maria Vincenza Conte e zio dell’attore Marcello Mastroianni – fu uno tra i più significativi e geniali artisti della scultura del Novecento.
La chiave di interpretazione dei suoi gioielli è fornita dallo stesso maestro che nel 1965, nel volume Ori e Poesie, associa al prezioso metallo di pasta tenera, duttile quasi come cera, la gestualità istintiva.
Nella stessa sede, il commento in presentazione di Massimo Mila svela la natura stessa del fare dello scultore nella lavorazione della materia preziosa: «ecco che accanto al drammaturgo della violenza spunta il poeta della tenerezza gentile: accanto all’accoltellatore di creta, l’orafo prezioso».
Una mostra unica, quella al Vittoriale degli Italiani, che esponeva 30 gioielli e 20 sculture riconducibili a un unico registro linguistico, quello della scultura-pittura di Mastroianni. Una feconda disseminazione di anelli, bracciali, ciondoli, spille, altri gioielli, lastre e sculture realizzati dall’autore tra gli anni Cinquanta e Novanta con la tecnica della fusione ‘a cera persa’ o ‘a colata in oro’, trattando la materia come se fosse bronzo o vetro, sempre in fusione. È grazie all’uso di un materiale così duttile e prezioso che Mastroianni fa una sintesi del suo percorso artistico lasciando trasparire nei gioielli il suo universo aggressivo, fantastico e duramente tellurico.
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