La vecchia Salò: i volti e i luoghi
SALO' - Mercoledì 13 marzo alle 16 in biblioteca incontro con il collezionista di foto d'epoca Pierangelo Del Mancino su «I mestieri di una volta a Salò».
La vecchia Salò approda in biblioteca grazie all’archivio fotografico di Pierangelo del Mancino. Il collezionista di cartoline e foto d’epoca terrà una conversazione dedicata a «I mestieri di una volta a Salò» mercoledì 13 alle 16 nel Salòtto della Cultura di via Leonesio. L’ingresso è libero.
Del Mancino, autore di richiestissimi volumi con le cartoline e le fotografie d’epoca della cittadina gardesana, proporrà alcune immagini color seppia.
Pierangelo Del Mancino, salodiano doc, è un collezionista e cultore dell’immagine color seppia. Alcune delle foto della sua sterminata collezione sono state negli anni pubblicate nei volumi della collana «Salò Novecento», un viaggio nella memoria alla scoperta di luoghi, eventi e personaggi della Salò del XX secolo.
Gli album di DelMancino sono andati letteralmente a ruba (alcune edizioni sono introvabili) e rappresentano un evento culturale che ha offerto ai salodiani l’opportunità della riscoperta delle loro radici.
«Il complesso dei fatti – scrive Flavio Casali nella prefazione di uno degli album – e le testimonianze materiali, nel nostro caso fotografiche, non rappresentano soltanto un fardello, una cospicua e faticosa eredità che comporta più oneri che onori, ma sono piuttosto il territorio privilegiato di infiniti, possibili viaggi “virtuali” di esplorazioni a ritroso nel tempo che, seppure non implicano uno spostamento fisico – non prenderemo mai più il tram, “convoglio nobile” che attraversava il cuore della città – impongono comunque uno sforzo mentale intenso, tutt’altro che statico. Quei paesaggi – conclude Casali –, quelle vedute urbane, le espressioni, gli eventi, la gente, i mestieri, non soltanto ci rendono consapevoli della fatica e dell’impegno che il progresso ha comportato, ma ci svelano anche i dettagli di un quotidiano radicalmente diverso dal nostro, per il quale non possiamo che provare curiosità e interesse. È l’interesse di chi ha bisogno di comprendere il passato per tracciare con consapevolezza le linee del futuro».
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