Conservazione del carpione, interrogazione regionale

LAGO DI GARDA - Il consigliere regionale Paola Collini (Movimento 5 Stelle) ha presentato un'interrogazione sulla "Conservazione del Carpione del lago di Garda".

Di seguito l’interrogazione (che puoi scaricare qui).

Il sottoscritto consigliere

PREMESSO CHE

Il Carpione del Garda, Salmo carpio, è un salmonide endemico del lago di Garda ovvero esistente unicamente nel Garda e nessun altro lago del mondo. E’ attualmente una specie in forte declino, a rischio di estinzione “ENDANGERED” – LISTA ROSSA IUCN.

Le cause che hanno portato la specie al rischio di estinzione sono diverse ma la principale resta il sovrasfruttamento degli stock avvenuto dagli anni ‘50 in poi, unitamente ad una regressione degli habitat idonei alla sua riproduzione. Infatti la pesca avveniva proprio nel periodo riproduttivo della specie quando gli esemplari si radunavano nelle zone di deposizione delle uova e sistematicamente venivano pescati con l’utilizzo delle reti. Nelle annate ottimali si poteva arrivare alla cattura di quasi 200 quintali di carpione e non era raro che parte di questo pescato venisse smaltito perché eccessivo rispetto alla richiesta del mercato che era e rimane prettamente locale.

Oggi la pesca è vietata e da diversi anni Regione Lombardia, Veneto e la provincia autonoma di Trento stanno cercando di trovare soluzioni per il suo ripopolamento.

La strategia principale adottata è stata quella del cosiddetto “restocking” con novellame prodotto in allevamento da riproduttori selvatici, cercando poi di produrre una linea domestica per aumentare la produzione di pesce per le successive immissioni. Questa soluzione ha però mostrato diverse difficoltà e criticità in quanto il carpione è un pesce che vive e si riproduce a profondità comprese tra i 120 e i 200 metri e le tecniche di troticoltura classica prevedono condizioni radicalmente differenti rispetto al loro habitat naturale.

Inoltre non va sottovalutato il fatto che le conoscenze scientifiche della specie sono totalmente insufficienti per poter affermare di avere una piena conoscenza dei cicli riproduttivi ed alimentari, sugli accrescimenti e sulla competizione con altre specie. La conseguenza è stata che negli impianti di allevamento si è proceduto a selezionare quei riproduttori in grado di sopportare le diverse condizioni ambientali e quindi arrivando a produrre una variante “domestica” del Carpione. La successiva immissione di questa variante nel lago potrebbe aver creato una ibridazione con il Carpione naturale generando di fatto una nuova specie e andando a compromettere ulteriormente la conservazione della specie originaria e della sua integrità genetica.

VISTA

L’interrogazione 2267 “Piano di gestione degli incubatoi ittici del Lago di garda” a mia firma e successiva risposta del 31 gennaio scorso dell’Assessore Beduschi.

PRESO ATTO CHE

Alla domanda quali fossero le tecniche di ripopolamento del Carpione più efficaci, l’assessore rispondeva che “il metodo storicamente più utilizzato è la semina di stadi giovanili. Fino agli anni ‘60 del secolo scorso, tali immissioni sono state quantitativamente molto significative (fino a 2.500.000 esemplari/anno), ma non è stata mai trovata una correlazione tra materiale seminato ed esemplari successivamente catturati” inoltre “nel 2014 è stata sperimentata una nuova tecnica di immissione, utilizzando uova embrionate racchiuse in scatole Vibert, posizionate sulle aree riproduttive della specie a circa 120 m di profondità. La percentuale di schiusa si è rivelata molto alta (98%), ad indicare che questa tecnica potrebbe garantire buoni risultati”.

Tuttavia l’Assessore conclude che “la strategia più corretta, almeno in una prima fase, sia procedere in parallelo con le immissioni di uova embrionate e di stadi giovanili nutriti, monitorando i risultati ottenuti con entrambe le tecniche”.

CONSIDERATO CHE

All’interrogante risulta che Regione Lombardia, a vario titolo, direttamente e indirettamente, abbia tentato di accedere al programma Life dell’Unione Europea per finanziare un progetto di ripopolamento del Carpione, per ben quattro volte tra il 2019 e il 2023 non riuscendoci mai. Alla base di tutte e quattro le candidature sussiste la medesima finalità ovvero la riproduzione e l’allevamento in cattività di avannotti di Carpione per poter essere reimmessi in lago.

A sostegno di quanto già riportato in premessa si citano le conclusioni del parere del Parco Regionale dell’Alto Garda del 14 gennaio 2019 in relazione al progetto LIFE18 NAT/IT/000957: “in merito al ruolo delle attività ittiogeniche in cattività, il Parco a fronte delle evidenze scientifiche raccolte e dei dati in proprio possesso, ritiene che l’immissione di esemplari di Carpione nati ed allevati in cattività non solo sia ininfluente sull’effetto restocking della residua popolazione selvatica del Carpione, ma rappresenti una grave minaccia per l’integrità della specie stessa.

Lo status estremamente critico dello stock selvatico di Carpione del resto impone in modo imprescindibile di passare attraverso la strategia obbligata della riproduzione in cattività, e si concorda sul fatto che si debba agire in questo senso. Tuttavia, in accordo con quanto sostenuto anche da Fondazione Edmund Mach, si sostiene fortemente come l’unica strategia ragionevole sia quella di produrre il maggior numero possibile di uova embrionate da riproduttori con adeguate e comprovate caratteristiche di rusticità ed integrità genetica, da posizionare presso i letti di frega.”

CONSIDERATO INOLTRE CHE

All’interrogante risulta che, ad oggi, per le attività di riproduzione e allevamento del Carpione sia stato coinvolto, oltre il Centro Ittiogenico di Desenzano, anche l’impianto privato di “Troticoltura Foglio” di Storo. Non si conoscono tuttavia i costi sostenuti per le attività condotte e l’entità del numero di esemplari detenuti e di proprietà di Regione. Da chiarire inoltre il ruolo di quest’ultima società che risulta essere tra i soci fondatori di ASTRO – Associazione Troticoltori Trentini, tra i principali sostenitori dell’allevamento in cattività del Carpione.

Di altrettanto e assoluto interesse pubblico dovrebbe essere l’informazione riguardo l’entità dei fondi impegnati per la partecipazione al programma Life, tenuto anche conto che tali candidature non si sono mai concretizzate in un finanziamento reale, nonché del ruolo della società Graia srl, ente di ricerca di Regione Lombardia che dovrebbe essere specializzato nel settore ittico e nella partecipazione a gare e bandi europei.

Infine, risulta indispensabile avere un quadro complessivo dei fondi stanziati annualmente da Regione per la conservazione del Carpione e se sia stato condotto un monitoraggio dei risultati ottenuti con le varie immissioni di carpioni “domestici” ovvero ottenuti dalla riproduzione e allevamento in cattività del carpione selvatico.

INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE, LA GIUNTA REGIONALE E GLI ASSESSORI COMPETENTI PER CONOSCERE:

1. Se alla luce di quanto premesso si concorda sul fatto che l’unica strategia volta alla vera conservazione del Carpione sia quella che prevede la reimmissione in profondità di uova embrionate prodotte in cattività da riproduttori con adeguate caratteristiche di rusticità ed integrità genetica, monitorati con metodo scientifico;

2. i costi annui sostenuti da Regione Lombardia per il mantenimento delle attività di riproduzione e allevamento del Carpione presso gli impianti commerciali e pubblici specificando per ciascuno l’importo erogato ed eventuale debito;

3. l’entità degli esemplari di proprietà di Regione Lombardia detenuti presso tali impianti;

4. i costi sostenuti da Regione Lombardia e dagli altri enti pubblici (Provincia, Comuni, Comunità del Garda, ecc) per la redazione di progetti anche finalizzati alla partecipazione del programma europeo Life;

5. una rendicontazione sull’attività svolta dalla società Graia Srl e i costi annualmente sostenuti da Regione Lombardia per il suo funzionamento;

6. se non si ritiene necessario procedere ad affidare ad altri soggetti l’incarico per lo studio e la conservazione del Carpione del lago di Garda.

 

Firmatari

POLLINI Paola (M5S), 15/03/2024

Atto presentato il 15 marzo 2024

Carpione salmo carpio
Giovani esemplari di carpione (Salmo carpio) riprodotti in cattività.

 

 

 

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