Parco Arciducale di Arco: il progetto premiato ed esposto al Mart

ARCO - Il progetto di riqualificazione del parco Arciducale di Arco si è piazzato tra i sei finalisti del premio «Costruire il Trentino».

Si è svolta nella serata di venerdì 5 aprile all’auditorium Fausto Melotti del Mart a Rovereto la cerimonia di premiazione della sesta edizione del premio «Costruire il Trentino»; sui ben 186 progetti in concorso (il numero più alto mai registrato), quello di riqualificazione del parco Arciducale di Arco si è piazzato tra i sei finalisti e ha ricevuto una menzione speciale, come stabilito dalla prestigiosa giuria internazionale.

La stessa è composta dal prof. Walter Angonese, ordinario all’Accademia di architettura di Mendrisio; dall’arch. Michel Carlana dello studio Carlana-Mezzalira-Pentimalli di Treviso; dall’arch. Maria Claudia Clemente dello studio Labics di Roma; dall’arch. Bettina Götz, scelta di comune accordo dalla Dessa di Lubiana, dal Vorarlberger Architektur Institut e da Aut. Architektur und Tirol di Innsbruck; e dal prof. Franco La Cecla, docente di antropologia alla Naba di Milano e allo Iulm di Palermo.

A ritirare il riconoscimento c’erano i progettisti, gli arch. Andrea Betta e Lara Zoccatelli per lo studio Betta Zoccatelli Architettura di Riva del Garda; il sindaco Alessandro Betta in rappresentanza del committente, il Comune di Arco; e l’ing. Maurizio Iori per il costruttore, l’impresa Costruzioni Dallapè di Madruzzo.

Il parco Arciducale di Arco

«Il parco Arciducale di Arco -recita la motivazione, letta alla premiazione dalla giornalista Rai Francesca Mazzalai- è un’area ricreativa molto frequentata da locali e turisti. Il parco è rimasto invariato, tranne per il fatto che lo studio ha ricostruito i locali di servizio necessari sul sedime di un precedente intervento a ridosso delle mura storiche. Sensibilmente integrata nel dislivello esistente e realizzata in modo chiaro, la grande copertura si inserisce con precisione nel pendio e offre ai visitatori del parco una piacevole area coperta sotto la quale è possibile accedere anche ai locali funzionali retrostanti».

Il progetto è la parte architettonica della più ampia riqualificazione del parco Arciducale, svolta dal Comune di Arco a partire dalla fine del 2019, intervento del quale è in corso ora il secondo lotto. Si tratta del blocco dei servizi e della nuova area coperta per la didattica, realizzati nella zona lungo il muro di contenimento a est, nei pressi dell’ingresso, e lungo il muro di confine a nord, il tutto in stretto contatto con la Soprintendenza. In precedenza, nel 1965, l’arboreto voluto alla fine dell’Ottocento dall’arciduca d’Asburgo era stato rivisto su progetto del noto botanico austriaco Walter Larcher.

Il premio «Costruire il Trentino»

Il premio «Costruire il Trentino», promosso dall’associazione Citrac (Circolo trentino per l’architettura contemporanea) e dall’Ordine degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Trento, promuove la cultura dell’architettura contemporanea del territorio. Nel corso degli anni il premio è diventato un’importante occasione di aggiornamento e confronto tra i professionisti, gli amministratori e i cittadini sul presente e sul futuro dell’architettura contemporanea in Trentino.

I progetti partecipanti sono stati esposti dal 24 novembre al 22 gennaio nel portico d’ingresso della stazione ferroviaria di Trento in un allestimento dell’architetto Luca Valentini; una mostra allestita al Mart fino al 2 giugno raccoglie ora in rassegna tutti i progetti candidati e presenta tutti i selezionati: il vincitore, la coppia di progetti «Quattro piazze e una via a Bolciana» e «Nuove piazze e spazi pubblici a Castelfondo» dello studio Franzoso e Marinelli Architetti di Cles; e i finalisti, che sono, oltre a Betta Zoccatelli Architettura con la riqualificazione del parco Arciducale di Arco, Raffaele Cetto architetto con il Baito dell’Emil, Weber+Winterle architetti con la Biblioteca universitaria di Mesiano, Campomarzio (menzione d’onore alla buona pratica) e Arte Sella (menzione d’onore alla committenza).

Ai progetti esposti è affiancata una serie di immagini di Paolo Calzà, selezionate da una sua campagna fotografica di ricognizione territoriale attualmente in corso, nonché un catalogo a cura di Simona Galateo, edito dal Mart, in uscita il 31 maggio, che approfondisce i temi della mostra e allarga la presentazione a tutti i partecipanti della sesta edizione del premio.

 

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