Cosa c’entra Bartali con la ciclovia?
RIVA DEL GARDA - A chiederselo è il Coordinamento Interregionale per la Tutela del Garda, che polemizza con il cartello raffigurante il Ginettaccio, «volgarmente utilizzato», e scomoda addirittura il Coni.
Il Coordinamento che si batte contro il progetto ciclovia, portavoce di una trentina di sigle, dal Wwf a Legambiente, contesta l’insegna posta all’inizio della ciclovia che da Riva procede verso Limone (il collegamento tra Trentino e Brescia sarà concluso nel 2026), raffigurante appunto Gino Bartali, campione nello sport e nella vita, ricordato anche per suo impegno civile nella Resistenza.
«Ci meraviglia e ci sconcerta – scrive il Coordinamento al Comitato Olimpico – vedere la figura di questo grande del ciclismo su un cartello che riporta a grandi linee la sua storia, il che, in teoria, può andare anche bene, ma non abbinata alla ciclovia del Garda, come se Bartali avesse pedalato sulla ciclovia medesima».
Ciclovia che il Coordinamento definisce «dirompente e distruttrice di un paesaggio mistico-mitico, per giunta non definibile tale e altempo di Bartali nemmeno esistente».
Per il Coordinamento è fuorviante abbinare il campione delle due ruote alla ciclovia: «Bartali ha percorso la Gardesana storica, non certo la ciclovia-passerella di Limone o tutto quel disastro che ci aspetta sulle falesie dell’Alto Garda, di cui tanti poeti e scrittori, nel passato, hanno decantato la bellezza».
E ancora: «Sconcerta che per sponsorizzare questa ciclovia si utilizzi in maniera così spudorata e mistificante una figura di tale alto valore, in relazione sia agli aspetti sportivi, sia alla storia del nostro Paese».
Da qui la richiesta che il cartello venga rimosso dalla ciclovia e posto, omettendo il riferimento al percorso ciclopedonale, a lato della statale Gardesana, «a tutela – conclude il Coordinamento – del personaggio Bartali, così volgarmente utilizzato».
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