Un cedro di 80 anni, ormai morto sulle montagne di Lodrino, riprende vita in città, a Brescia. Dal suo nobile legno Enrico Pilotti, campione del mondo di sculture realizzate con la motosega, ha ricavato una grande Vittoria alata.
L’opera richiama la statua bronzea del I secolo d.C. conservata presso il Capitolium di Brescia, dove fu rinvenuta nel 1826 assieme ad altri bronzi romani. E’ uno dei simboli della città di Brescia.
La scultura lignea realizzata da Pilotti si propone come simbolo culinario della città: tra le mani non regge lo scudo di Ares, come fece la statua originale, ma uno spiedo colmo di gustose prese di carne.
L’opera sarà inaugurata nel dehor esterno del ristorante La Cascina in Città domenica 5 maggio, con un aperitivo in programma dalle 18.
E’ l’omaggio che i titolari del locale, la chef Barbara Salandini e il marito Riccardo Poli, intendono fare alla città che li ha accolti dopo anni di attività in riva al Garda, a Toscolano Maderno, con la loro Cascina Sant’Ambrogio.
La Cascina in Città si trova in viale Piave 6 a Brescia, a pochi minuti del centro storico. E’un locale accogliente, informale ma curato, come solo le trattorie bresciane sanno essere.
I titolari, la chef Barbara Salandini e il marito Riccardo Poli, dopo anni di attività sul lago di Garda, a Toscolano Maderno, presso la Cascina Sant’Amborgio situata nel verde del primo entroterra collinare, hanno intrapreso questa nuova avventura in città.
Da oltre 15 anni sul lago di Garda, Barbara e Riccardo, uniti nel lavoro e nella vita, proseguono con passione la tradizione familiare nella ristorazione. La Cascina Sant’Ambrogio, trasferendosi dal Monte Maderno a Brescia, è diventata La Cascina in Città.
Ma il cuore rimane lo stesso, una vera trattoria a conduzione familiare in cui gustare i piatti della tradizione.
Piatti semplici, legati alla stagionalità, con materie prime di alta qualità, in un ambiente caldo e accogliente. È questa la ricetta de La Cascina in Città.
«I piatti che proponiamo – dicono barbara e Riccardo – raccontano la nostra storia, i nostri luoghi, la nostra famiglia, la nostra esperienza. E la voglia di continuare a condividerli».