Sopralluogo tecnico a Cà Balestra, bloccati i trattori

VALEGGIO SUL MINCIO - Sopralluogo al sito prescelto per la discarica che dovrà gestire 90mila tonnellate di rifiuti di amianto all’anno. 

Si è tenuto venerdì 10 maggio, a mezzogiorno, il sopralluogo tecnico presso Cà Balestra (nel Comune di Valeggio sul Mincio al confine con quello di Villafranca di Verona), sito individuato da Progeco Ambiente Spa per realizzare una discarica per rifiuti di amianto.

Di seguito il c comunicato diffuso dal Comitato Anti Discarica Cà Balestra.

«La cava (attualmente dismessa) verrebbe ampliata per gestire ben 90.000 tonnellate di rifiuti di amianto all’anno, quasi il doppio del fabbisogno dell’intera Regione Veneto (pari a 55.000 ton.).

Il sopralluogo in loco – al quale erano presenti i tecnici regionali e gli Enti interessati al progetto – fa parte dell’iter procedurale di valutazione del progetto, ma il Comitato Difesa Territorio Quaderni Valeggio ha voluto far sentire fortemente la propria presenza, così come tanti altri privati cittadini presenti con tute e striscioni di protesta.

Mentre i tecnici di Progeco Ambiente illustravano il progetto, alcuni dei presenti (commissari e altri convocati) notavano come non passasse alcun mezzo agricolo dalla strada di accesso a Cà Balestra; sembrava trattarsi di una circostanza curiosa dal momento che molte delle osservazioni contrarie al progetto si basavano proprio sull’insufficiente ampiezza di via Croce (larga da 3 a 3,5 metri) e dei possibili stalli che si verificherebbero nel caso in cui un camion di amianto si trovasse di fronte un mezzo agricolo di notevoli dimensioni.

 

Ebbene, mentre nella mattinata si era verificato un via vai continuo di trattori e mezzi agricoli, il fatto che non ne passasse nessuno durante la mezz’ora del sopralluogo era dovuto al blocco attuato dalle forze dell’ordine, che ne hanno impedito il passaggio.

Il Comitato nelle proprie osservazioni ha inoltre sottolineato il pericolo costituito dal transito giornaliero di decine e decine di camion di amianto (anche non correttamente imballato, come consentito dallo stesso progetto) in una strada stretta e costeggiata da canali di irrigazione aperti.

Nel malaugurato caso dello sbandamento di un camion con fuoriuscita di amianto a cavallo della canaletta, l’acqua a scorrimento potrebbe provocare una dispersione del pericoloso materiale con deposito delle fibre di amianto non solo sui campi adiacenti ma anche in quelli più lontani, per tutta lunghezza del percorso della rete irrigua di zona e con penetrazione diretta nella falda acquifera. Un vero disastro ambientale!»

 

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