L’Associazione Amici del Golfo da 25 anni (1999) segue con molta attenzione lo sviluppo della città di Salò, collaborando nel corso degli anni con numerose iniziative. Sono una realtà sempre attenta alle vicende che interessano la comunità e all’azione amministrativa.
In vista delle elezioni comunali di giugno hanno sentito il dovere di far sentire anche la loro voce, fornendo alcuni spunti a chi si farà carico della prossima amministrazione. Li riportiamo di seguito.
• Grande valorizzazione del nostro Duomo, fondamentale patrimonio culturale e storico della Salò Capitale della Magnifica Patria e reale museo della città. Un’opera imponente e importante di Palma il giovane (1544-1628) è celata da anni dietro le ante di protezione dell’organo. Dovrebbe tornare visibile.
• Studio di una viabilità cittadina che dissuada l’attraversamento inutile e dannoso del centro storico (via Rive, Fossa) da parte dei numerosi veicoli diretti in riviera e viceversa dalla riviera verso Desenzano (si veda la viabilità di Riva del Garda).
• Richiesta alla Navigarda di una metropolitana nautica leggera che partendo da Salò unisca e colleghi in linea retta i comuni della sponda occidentale bresciana fino a Riva: Gardone, Maderno, Gargnano, Tignale, Campione e Limone in un’ora di navigazione.
• Patto tra Comune, Comunità Montana e proprietari terrieri per una corretta e rispettosa fruizione dei sentieri del grande Parco naturale del monte San Bartolomeo. Inizia proprio da qui la suggestiva e spettacolare Bassa via del Garda (BVG) che transitando per tutti i comuni del Parco Alto Garda Bresciano si conclude a Limone (Km.72 – mt. 4.500 di dislivello).
Salò, costruito su una paleofrana del monte San Bartolomeo, è collocato tra i torrenti Madonna del Rio e Barbarano, che percorrendo spesso in modo rovinoso terreni molto instabili, richiedono un’attenta e costante manutenzione, al fine di evitare possibili disastri ambientali.
Due occasioni perse alle quali sarà difficile porre rimedio.
• Il nostro è uno dei pochi comuni gardesani dotato di una valida tangenziale (via dei Colli). E’ un vero peccato che non sia stato possibile collegare questa strada (45 bis) con il più importante e capace autosilo salodiano (il Civico) costringendo i veicoli ad attraversare tutta la città per potervi accedere.
• La popolarità e la passione per il calcio hanno forzato la realizzazione del nuovo stadio in una delle ultime grandi aree verdi rimaste nel nostro territorio. Si è così rinunciato ai benefici di un grande parco cittadino (central park) e ad un salutare polmone verde baricentrico al paese.
• L’alto valore raggiunto dagli immobili salodiani, sommato alla tendenza diffusa di locare le abitazioni con la formula dell’affitto breve, ha finito per svuotare la città di gran parte dei suoi abitanti originari. E’ sempre più difficile per una famiglia di Salò reperire una casa con un canone accessibile e non turistico. E’ solo grazie alle nostre frazioni, che andranno sostenute e integrate con servizi adeguati, se la salodianità riuscirà ancora a resistere.
• Forte preoccupazione per i possibili risvolti negativi che il nuovo sistema di depurazione previsto potrebbe arrecare alla nostra città e al suo golfo.
• Considerato il fatiscente sistema di collettamento fognario comunale esisistente, con la commistione dei reflui neri con quelli bianchi, che provoca il costante sversamento di refluo fognario a lago dagli scolmatori (che devono essere sostituiti con idonee vasche di accumulo temporaneo) posti nelle stazioni di pompaggio, anche in condizioni normali e non solo in caso di forti fenomeni temporaleschi.
Si chiede pertanto a tutti i candidati sindaci che venga inserita nei propri programmi elettorali quantomeno la progettazione generale della divisione su tutto il territorio comunale delle acque nere da quelle bianche, da affidare a tecnici di provata esperienza in questo campo.
Il progetto definitivo approvato potrà cosi essere facilmente inserito in un programma di finanziamento a fondo perduto (Europeo, Regionale, provinciale…) in modo tale da poter realizzare le opere previste anche suddivise in più stralci funzionali a partire dalle aree attualmente più in sofferenza.
• Salò è sede dal 1886 dell’Osservatorio Meteo-Sismico “Pio Bettoni” e recentemente della Comunità del Garda; sarebbe motivo di grande prestigio per la nostra città avviare un istituto idrobiologico universitario per lo studio e la cura delle acque del lago. L’edificio del vecchio Lazaretto alla Tavina potrebbe essere funzionale a tale scopo.
• Scelta di manifestazioni turistiche e sportive che sappiano caratterizzare la città. Es. Festival delle Nazioni. Il nostro MUSA potrebbe regolarmente allestire, con la collaborazione delle ambasciate e dei consolati in Italia, mostre specifiche sulle varie nazioni europee (usi, costumi, cultura) da proporre ai numerosi studenti che frequentano i nostri istituti. Grazie agli scambi culturali sarebbe un modo semplice per conoscere meglio la realtà degli stati europei e, allargando gli orizzonti, formare i cittadini del futuro.
• Il famoso e fumoso progetto della ciclabile del Garda si trova inesorabilmente a collidere con ampie zone del territorio benacense forzate ad adattare un’opzione, sempre più utilitaristica, di turismo di quantità, a scapito di un turismo di qualità che la bellezza dei luoghi richiederebbe.
L’ipotesi della ciclabile che prevede di transitare per Salò zigzagando tra i vicoli del centro storico e lungo uno dei punti (il Brolo) più trafficati e pericolosi della 45 bis, serve solo a giustificare la spesa degli ingenti finanziamenti programmati per le frazioni dell’alto lago. A questo punto, viste le enormi cifre messe a disposizione per la ciclovia, converrebbe pragmaticamnete cogliere l’opportunità per risolvere un annoso problema di viabilità della zona, affidando ad un famoso e valente archistar lo studio per un collegamento via lago tra l’ultimo tratto di via Cure del Lino e Barbarano.
Potrebbe sembrare – concludono gli Amici del Golfo – un percorso impossibile da attuare, visto il luogo, ma paragonato ai numerosi interventi milionari previsti su tutto il lago ed in particolare nel tragitto Limone-Riva del Garda, potrebbe rivelarsi, considerati i bassi fondali, fattibile».