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Giovanni Andrea Bertanza, pittore della Magnifica Patria

Il pittore Giovanni Andrea Bertanza (Padenghe sul Garda, 1570 – Salò, 1630) è uno dei più noti tra quelli attivi tra Cinquecento e Seicento nella Riviera di Salò, Valtenesi, Valsabbia, territorio compreso in quella che al tempo della Serenissima Repubblica di Venezia era la “Magnifica Patria”.

Di lui le cronache raccontano che fu allievo di Palma il Giovane e Paolo Veronese e, in effetti, le sue opere mostrano forti assonanze con la pittura veneziana della fine del XVI secolo di cui a Salò permangono testimonianze che ebbero un decisivo impatto sugli artisti attivi in quel territorio. Questo tema è stato recentemente trattato dal Professor Sergio Marinelli dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che ha sostenuto che “i pittori veneziani che lavorarono per Salò dovettero apparire come letteralmente abbaglianti per i provinciali della Riviera”.

 

L’ambito d’azione di Giovanni Andrea Bertanza

L’ambito d’azione di Giovanni Andrea Bertanza va da Gavardo alla Valvestino a Castiglione delle Stiviere sino a Peschiera, ma egli fu ufficialmente il pittore della Comunità di Salò, impegnato in opere dal particolare significato politico espresso attraverso colte rappresentazioni allegoriche.

Nel 1617 firma e data lo straordinario soffitto dell’attuale Palazzo municipale di Salò, anticamente sede della Magnifica Patria.

Giovanni Andrea Bertanza. Soffitto con l’allegoria della magnifica Patria. Salò (Brescia), Palazzo comunale, 1617.

La novità del soffitto ritrovato a palazzo Costa-Donati-Mazzoldi

Alcuni importanti contributi per la conoscenza della produzione pittorica di Giovanni Bertanza si devono ai recenti studi in sede locale di Fiorella Frisoni, Angelo Loda, Filippo Piazza ma anche degli storici dell’arte veneta e veneziana, quali Sergio Marinelli e Andrea Piai, che firmano due saggi apparsi nell’ultimo numero del periodico “I Quaderni della Fondazione Ugo Da Como”.

Una novità significativa (annunciata dallo studioso Giovanni Pellizzari) è rappresentata dal grandioso soffitto ritrovato nel nobile palazzo Costa-Donati-Mazzoldi di Salò in cui, oltre alle figure di Bertanza compaiono elaborate quadrature, lumeggiate in oro, firmate da Tommaso Sandrini nel 1614.

Giovanni Andrea Bertanza pittore ad affresco non si era mai visto prima, ma anche un tal genere di decorazione non ha eguali nei palazzi del lago. I temi sono quelli dei trionfi delle grandi famiglie principesche, qui applicate per richiesta della sempre più ricca borghesia mercantile, probabilmente proprio quella dei Donati che ricoprirono significative cariche governative sul lago.

È curioso come di un pittore prolifico quale era Giovanni Andrea Bertanza non si sia riusciti a reperire alcun disegno, è quindi del tutto plausibile che alcune prove grafiche del pittore della Magnifica Patria siano inventariati e catalogati come opere dei suoi maestri veneziani come Palma il Giovani e Antonio Vassillacchi, detto l’Aliense.

Alcuni inediti sono stati recentemente proposti dallo studioso veneziano Andrea Piai.

Giovanni Andrea Bertanza. Soffitto con allegorie e quadrature di Tommaso Sandrini. Salò (Brescia), Palazzo Costa-Donati-Mazzoldi, 1614.

L’incontro di giovedì 30 maggio

Attorno all’opera di Giovanni Andrea Bertanza, meglio definita da alcune novità, si discuterà giovedì 30 maggio alle 20.30 nella sede della Biblioteca Civica di Salò in via Leonesio 4 (telefono 0365 20338, ingresso libero sino ad esaurimento dei posti), grazie a una iniziativa promossa dalla Fondazione Ugo Da Como in collaborazione con l’Ateneo di Salò e la biblioteca stessa.

L’obiettivo, oltre a rendere noti i più recenti studi sul pittore, è quello di promuovere la conoscenza presso il grande pubblico dei grandi personaggi nati o vissuti sulla sponda bresciana del lago di Garda, come nel recente passato Biblioteca e Ateneo hanno fatto con altri illustri personaggi: da Gasparo Bortolotti a Marco Enrico Bossi, da Angelo Zanelli a Giuseppe Zanardelli.

Giovanni Andrea Bertanza. Soffitto con l’allegoria della magnifica Patria. Salò (Brescia), Palazzo comunale, 1617

 

 

 

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GardaPost