Il Filmfestival del Garda, e Marlon Brando, al Vittoriale

Nuova era per il Filmfestival del Garda. Dall’estate all’autunno: cinema, eventi speciali, omaggio a Marlon Brando, film in concorso sul tema “No borders”, mostre e masterclass.

Inizierà sabato 1 giugno la XVII edizione del Filmfestival del Garda con un evento speciale presso la Fondazione Raffaele Cominelli di San Felice del Benaco: un omaggio al Cinema e alla molteplicità dei suoi linguaggi.

Il Filmfestival del Garda, annuncia la direttrice artistica Veronica Maffizzoli, si rinnova, si muove libero per offrire al pubblico una straordinaria varietà di proposte cinematografiche e culturali  diffuse nel tempo, da giugno a novembre 2024, e nello spazio tra Brescia e il Garda

 

La sezione concorso in autunno al Vittoriale

La XVII Edizione partirà con eventi estivi da San Felice del Benaco, dove il Filmfestival è nato nel 2007, per spostarsi al Cinema Nuovo Eden di Brescia – Fondazione Brescia Musei, a conferma di una consolidata collaborazione, e farà quindi ritorno nella straordinaria cornice del Vittoriale degli italiani dove dal 30 Ottobre al 2 Novembre si terranno le proiezioni della Sezione Concorso, quelle della sezione dedicata all’inclusione, gli incontri con gli autori, i cine-brunch, cine-aperitivi e molto altro ancora.

La manifestazione presenterà un fitto calendario di proiezioni, appuntamenti speciali, incontri con autori e autrici, critici cinematografici, laboratori, masterclass, sonorizzazioni e mostre portando avanti la sua volontà di coinvolgere e collegare tra loro tutti i mondi con i quali il cinema dialoga.

IL BANDO DI CONCORSO è pubblicato sul sito istituzionale https://www.filmfestivaldelgarda.com/ffg/bando-concorso-xvii-edizione-filmfestival-del-garda

 

L’OMAGGIO A MARLON BRANDO

Il FFG celebra l’icona Marlon Brando nel centenario della nascita.

Nato a Omaha in Nebraska nell’aprile di cento anni fa, Marlon Brando jr. tenta inizialmente di seguire la carriera militare paterna per poi trasferirsi a New York dove entra in contatto con il famoso metodo Stanislavskij. Dopo alcuni lavori a Broadway, benché naturalmente dotato, frequenta l’Actor’s Studio grazie a Elia Kazan che poi gli affida, nel 1951, la parte di Stanley nella versione cinematografica di Un tram che si chiama desiderio che gli vale la prima nomination agli Oscar seguite da Viva Zapata nel 1952, Giulio Cesare nel 1953 e Fronte del porto nel 1954 quando ottiene la prima statuetta.

La fama della sua bravura virtuosistica si diffonde rapidamente come pure le leggende che lo riguardano: celebre quella che riporta gli applausi spontanei e scroscianti dell’intera troupe al termine del suo monologo nel Giulio Cesare. La sua chioma in Fronte del porto diventa moda e così pure il chiodo di Il selvaggio, la fama si trasforma presto in vero divismo per un attore che stava cambiando il cinema ma iniziava a subire le sue stesse intemperanze, manifeste quando abbandona il set del Bounty o costringe Gillo Pontecorvo a ripudiare Queimada,

Fa del suo declino la forza dell’interpretazione di un cinquantenne disperato, in crisi, in Ultimo tango a Parigi dando prova di una ritrovata  passione attoriale che sta alla base del successo intramontato della pellicola di Bertolucci. Irriconoscibile si presenta ai provini de Il Padrino per la parte del boss Corleone, che otterrà e lo porterà alla vittoria del secondo Oscar.

Segue nuovamente un periodo di crisi e abbandono, di eccessi ed errori ma nel 1979 è il colonnello Kurtz in Apocalypse now, l’ultima, estrema resurrezione che lo consegna alla storia, all’empireo della celluloide. Le sue comparse sullo schermo si limitano ora a camei come quello in Superman o in Don Juan de Marco voluto da Johnny Depp, solo per citarne alcuni.

Come una supernova che ha attraversato illuminandolo il firmamento della Settima arte, Brando riesce a cancellarsi, annullarsi, esplodere e spegnere quella vita che sapeva infondere ai suoi personaggi, forse, proprio privandosene.

Dell’attore sarà presentata una selezione delle pellicole più significative, a cura di Emanuela Martini e Veronica Maffizzoli.

RESTYLING IDENTITÀ VISIVA

«Con entusiasmo – fa sapere l’organizzazione del FFG – sveliamo la nuova identità visiva del Filmfestival del Garda: un rinnovamento che mantiene la nostra storica icona del pesce, tributo al nostro legame con il Lago di Garda e l’iconico simbolo dell’occhio, che rappresenta la nostra visione di un cinema che guarda al futuro con occhi aperti. Il design è stato ridefinito per comunicare un senso di modernità e freschezza, mantenendo al contempo un legame con la nostra storia.

La palette di colori rimane fedele all’originale con il suo dinamico rosso, simbolo di passione e energia, contrastato dal nero che aggiunge un tocco di eleganza e professionalità. Il carattere tipografico rinnovato garantisce una migliore leggibilità e un forte impatto visivo, assicurando versatilità su diverse piattaforme e dimensioni.

Questa nuova identità visiva è più di un semplice logo: è il  simbolo del nostro impegno a essere sempre all’avanguardia nel mondo del cinema, ad accogliere nuove sfide e a celebrare la diversità delle storie che ci circondano. Le linee pulite e contemporanee del logo rafforzano la nostra tradizione di eccellenza e il desiderio di esplorare i nuovi orizzonti della settima arte».

 

AFFICHE FFG24

Nell’anno del centenario della nascita di Marlon Brando, l’immagine ufficiale della diciassettesima edizione del Filmfestival del Garda rende omaggio alla sua eredità cinematografica, cogliendo il suo sguardo magnetico in momenti diversi della sua carriera.

Il progetto grafico è diviso in due sezioni che sottolineano la particolarità del festival di quest’anno: eventi diffusi a partire da giugno, seguiti dalla parte principale a fine ottobre. Lo sguardo dell’attore funge da filo conduttore tra le due stagioni, offrendo una narrazione visiva che cattura con la sua presenza scenica magnetica.

L’affiche presenta una netta distinzione cromatica tra il rosso-arancione e il blu-verde, simboleggiando rispettivamente l’energia estiva e la riflessività autunnale. Il font Brevier, progettato da CAST – Cooperativa Anonima Servizi Tipografici, aggiunge un tocco moderno e ritmico grazie a un carattere sans serif compatto che enfatizza le informazioni con chiarezza ed eleganza.

La composizione, basata su un contrasto netto tra le due metà, esprime la dualità del festival e la capacità del cinema di unire stili e stagioni diverse. L’immagine risultante è carica di significato e mantiene freschezza grazie alla semplificazione cromatica e all’inclusione di dettagli innovativi che celebrano l’icona Marlon Brando.

 

 

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