Sabato 25 grande festa al Vittoriale. Una mostra fotografica tutta al femminile per raccontare il Vittoriale nell’ambito di Brescia Photo Festival 2024. Nella giornata anche le inaugurazioni di una mostra del pittore Agostino De Romanis e dell’esposizione “D’Annunzio e la Cina”
Per l’occasione l’ingresso al Parco del Vittoriale sarà gratuito nella mattinata.
Il Vittoriale degli Italiani è un luogo di culto, di studio, di osservazione, di sogni da inseguire e di realtà da indagare; è uno straordinario contenitore di storia, di cultura, di passione e di scoperte. il presidente Giordano Bruno Guerri ha quindi deciso di mettere a disposizione il Vittoriale per omaggiare la fotografia nell’ambito del Brescia Photo Festival 2024, promosso da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con il Ma.Co.f – Centro della Fotografia Italiana, e nello stesso tempo consolidare il legame con le istituzioni del territorio.
Nasce così il progetto di una mostra da realizzare nel Golfo Nascosto, il nuovo spazio espositivo sotto le tribune del teatro del Vittoriale che sarà inaugurato per l’occasione. «Siamo felici di dedicare questa giornata e una magnifica mostra alle Italiane – commenta Guerri – a partire dalle dieci importanti fotografe che hanno ritratto come hanno voluto la casa e il parco di Gabriele d’Annunzio. Il Vittoriale inaugura inoltre un nuovo spazio espositivo per iniziative sempre più apprezzate dal pubblico, che qui trova il passato, il presente e una visione del futuro».
Nasce così Il Vittoriale delle italiane, una mostra ideata e curata da Renato Corsini, direttore artistico del Brescia Photo Festival, che intende coniugare la fotografia al femminile con il mito del Vate. Dieci le artiste coinvolte – Maria Vittoria Backhaus, Mariagrazia Beruffi, Patrizia Bonanzinga, Giusy Calia, Silvia Camporesi, Alessandra Chemollo, Caterina Matricardi, Antonella Monzoni, Luisa Menazzi Moretti e Ramona Zordini – tra le fotografe italiane più talentuose e affermate che sono state invitate a realizzare un lavoro dedicato all’interno e all’esterno della struttura museale di Gardone, con lo scopo di interpretare, ognuna con il proprio stile, tutte le tematiche dannunziane.
La finalità è quella di offrire allo spettatore una chiave di lettura e di riflessione sulle differenti personalità creative coinvolte nel progetto, capaci di portare “testimonianza” – il tema del Photo Festival è appunto “testimoni” -, del loro approccio artistico al mondo dell’immagine.
Esperte in fotografia d’interni e architettura, abili professioniste nel mondo della moda, impegnate sperimentatrici di antiche tecniche, creative realizzatrici di collage e affermate fotoreporter si sono dedicate secondo il proprio stile a un unico tema con la consapevolezza di produrre immagini destinate a comporre un ulteriore tassello per il già ricco cartellone di iniziative del Vittoriale.
La mostra sarà visitabile fino al 30 settembre 2024 e alcune delle opere resteranno in dono al Vittoriale, così da arricchire il grande museo a cielo aperto dedicato all’arte contemporanea italiana che è ormai diventato il suo Parco.
«Il Vittoriale degli Italiani accoglie la mostra di Agostino De Romanis in una giornata speciale dedicata alle donne. Il susseguirsi di eventi previsti per questa occasione celebra la femminilità in tutti i suoi aspetti e le opere di De Romanis ne sono una perfetta incarnazione. Esposti negli spazi del MAS, i lavori dell’artista parlano spesso di donne nelle forme più varie, dalle più terrene alle più spirituali e alte come l’opera Il manto di Maria della luce, dedicata alla Madonna e già esposta nella Chiesa di Santa Maria dei Miracoli – a Piazza del Popolo a Roma – in occasione della preparazione e celebrazione del Natale 2023», così il presidente Guerri nella presentazione del catalogo della mostra, edito Il Cigno GG Edizioni Roma.
La mostra Agostino De Romanis, nella natura la luce dell’anima si compone di 30 opere che saranno esposte per la prima volta insieme al MAS fino al 26 giugno.
De Romanis è tra i principali esponenti della pittura colta, un movimento artistico italiano teorizzato agli inizi degli anni ottanta, un ritorno alla pittura in chiave postmodernista che, rifiutando ogni facile sperimentalismo, si propone un rigore sia nella ricerca della forma che nelle tecniche di esecuzione. «Artisti come De Romanis – afferma il curatore della mostra Marco Di Capua – conoscono il valore fisico e spirituale della connessione, dell’analogia, dei legami segreti, all’incrocio tra una fonte non ancora corrotta, l’origine e il presente, tra Occidente e Oriente, tra la figura e quel vuoto che pare la generi e poi la plasmi lentamente, come il grembo di una madre fantasiosa, e imaginifica».
Del delicato rapporto tra Occidente e Oriente in relazione con il grande Poeta racconterà la mostra D’Annunzio e la Cina, un polifonico viaggio attraverso creazioni di artisti cinesi – che appositamente hanno voluto omaggiare il Vate – e testimonianze di artisti italiani che hanno lavorato sul rapporto tra d’Annunzio e la Cina.
Così il curatore Emanuele Gregolin, nella prefazione al catalogo della mostra: «La magica dimora di Gabriele d’Annunzio, labirinto inestricabile di stile, arte e vita, capace di sinestesie raffinate, universo degli oggetti che custodiscono la memoria del tempo, è uno spazio in cui vivono preziose testimonianze artistiche antiche, legate all’Oriente. L’esotismo che possiamo gustare all’interno degli spazi del Vittoriale degli Italiani non è solo quello suggerito dagli oggetti antichi ma è anche nell’architettura di alcuni ambienti che vivono fortemente la contaminazione con il pensiero e l’estetica cinese, che l’Art Decò non ha mai dimenticato».
La mostra – esposta al Museo d’Annunzio Eroe fino al 13 settembre – ricostruisce suggestioni lontane, percorsi di stile e di vita che dall’Oriente si spostano all’Occidente, per ritrovare una strada ed un ponte prezioso fra le culture, attraverso le opere di alcuni artisti contemporanei cinesi e italiani.
In occasione della festa l’ingresso al Parco del Vittoriale sarà gratuito nella mattina, dall’apertura sino alle 13.
Una ghiotta occasione per visitare la cittadella monumentale eretta tra il 1921 e il 1938 da Gabriele d’Annunzio, oggi uno dei musei più visitati d’Italia. Fu l’ultima residenza di Gabriele d’Annunzio e ultimo grande dono che il poeta fece alla sua amata Italia.
Qui, a partire dal 1921, egli decise di ritirarsi dalle scene per redigere le sue ultime opere letterarie e per creare una cittadella monumentale a memoria della sua vita “inimitabile”.
Si conferma luogo più che mai vitale, visitato ogni anno non solo da studenti e turisti, ma anche da studiosi e intellettuali che quotidianamente frequentano i suoi archivi, da artisti di caratura internazionale che hanno calcato il palcoscenico all’aperto del suo anfiteatro o che hanno voluto celebrare il poeta abruzzese donando opere d’arte che oggi adornano i viali, le piazze, gli affacci sul lago.
Un Vittoriale che negli ultimi anni, sotto la presidenza di Giordano Bruno Guerri (dal 2008), si è arricchito anche di nuovi allestimenti, come il Museo d’Annunzio Segreto, il Museo d’Annunzio Eroe e il Museo l’Automobile è femmina.