Tempesta. Casamassima racconta la storia di Giacomo Matteotti

Cento anni fa, il 10 giugno 1924, l'assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti per mano dei fascisti. Lo scrittore gardesano Pino Casamassima ripercorre la vicenda umana e politica di un'icona della lotta per la libertà, simbolo dell’antifascismo.

Il 30 maggio 1924 Giacomo Matteotti denuncia alla Camera dei deputati il clima di violenza e i brogli che hanno segnato le elezioni politiche dell’aprile precedente.

Con un nuovo intervento previsto per l’11 giugno, il segretario del Partito socialista unitario avrebbe smascherato un giro di tangenti petrolifere provenienti dalla compagnia americana Sinclair Oil, che coinvolgevano perfino il duce e lo stesso re, Vittorio Emanuele III.

Il 10 giugno, il leader socialista viene rapito e ucciso. Resta nell’immaginario collettivo la convinzione che l’omicidio sia conseguenza dell’ultimo intervento alla Camera.

Lo stesso Matteotti, alla fine della sua denuncia, l’avrebbe involontariamente avvalorata con queste parole: «Io, il mio discorso l’ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me».

Una tesi, quella dell’eliminazione per quel discorso, che dopo i primi tentativi – anche maldestri – di scrollarsi di dosso ogni responsabilità, Mussolini avrebbe accreditato per coprire la vera ragione del delitto: evitare che lo scandalo lo travolgesse proprio nel momento in cui il Governo necessitava di prestiti internazionali importantissimi.

Ne è riprova il discorso del 3 gennaio 1925, col quale il duce si assumerà «la responsabilità politica, morale, storica» di quanto avvenuto fino a quel momento. Più che una dichiarazione, una rivendicazione.

A cento anni dall’assassinio di Matteotti, l’autore Pino Casamassima ci offre l’occasione per riscoprire la storia del segretario del Partito Socialista Unitario ucciso da sicari fascisti.

Il volume «Tempesta. Storia di Giacomo Matteotti» (Tempesta è il soprannome di Matteotti) – edito da Baldini+Castoldi, 874 pagine, è in libreria al prezzo di 29 euro.

Il libro ha una narrazione particolare: una prima parte è in forma di romanza, una seconda di saggio.

L’autore Pino Casamassima

Giornalista e scrittore. Tra il 1976 ed il 1984 collabora con i quotidiani Il Giornale di Brescia e Bresciaoggi. Diventato professionista, oltre ad aver lavorato nelle redazioni di quotidiani e periodici, è stato inviato in Formula 1, opinionista per il web europeo del network americano CBS, oltre che consulente editoriale per Rizzoli libri.

Attualmente scrive per Il Corriere della Sera e cura una rubrica su Il Giorno.

Autore de La Storia siamo noi, collabora con History Channel, l’Università Cattolica di Milano, L’Archivio storico della Resistenza bresciana e della Storia contemporanea.

Ha pubblicato una trentina di libri, alcuni dei quali tradotti all’estero.

Movimenti, è pubblicato da Sperling&Kupfer. Gli Irriducibili, pubblicato da Laterza, ha avuto più edizioni. Fra gli altri titoli, I Sovversivi e Armi in pugno per Stampa Alternativa, Brigate Rosse (Newton&Compton), Il sangue dei rossi (Cairo), 68 – l’anno che ritorna con Franco Piperno (Rizzoli), Donne di piombo (Bevivino Editore), La Fiat e Gli Agnelli, una storia italiana (Le Lettere).

Per il teatro ha scritto Strega! 15 quadri persecutori del XVI secolo nelle valli bresciane.

Con il libro Il libro nero delle Brigate rosse ha vinto il premio Minturno 2008; con Il Sangue dei rossi ha vinto il premio Luigi Di Rosa 2011 ex aequo con Cuori neri di Luca Telese. Piazza della Loggia (Sperling & Kupfer) è uscito nel 2014.

Pino Casamassima.
Pino Casamassima.

 

 

I commenti sono chiusi.