PD: “La chiusura del punta nascita a Gavardo conseguenza delle scelte politiche”

GAVARDO (BS) - Il Pd critico sulla politica regionale: "Riduzioni di personale e tagli degli investimenti, così di depotenzia un presidio fondamentale per la cura dei cittadini".

Fa sapere tramite una nota il Partito Democratico della Valle Sabbia: «La decisione di ASST Garda di chiudere temporaneamente il punto nascite dell’Ospedale di Gavardo a partire dal 1° luglio (ne abbiamo dato notizia qui) ha generato profonda preoccupazione e mobilitazione tra il personale, le associazioni e la comunità locale.

Questa scelta è stata motivata dal significativo calo delle nascite gestite dal polo registrato negli ultimi anni, tuttavia solleva una serie di riflessioni che richiedono una valutazione critica. In passato, l’Azienda Ospedaliera di Gavardo ha rappresentato un’eccellenza, distinguendosi a livello nazionale per l’alta qualità dei servizi offerti, tra cui l’introduzione di innovazioni come le vasche per il parto in acqua. Il livello di eccellenza raggiunto da Gavardo riusciva ad attirare anche pazienti provenienti da altre regioni.

Tuttavia, a causa di riduzioni di personale e di disinvestimenti nel corso degli anni, l’ospedale ha gradualmente perso la capacità di gestire pienamente il numero di richieste di parti e, di conseguenza, di rispondere con adeguatezza alle esigenze delle donne in gravidanza.

 

Un presidio fondamentale depotenziato

Infatti – continua il PD -, nonostante la continua domanda di servizi preparto e post-gravidanza, si è verificata una diminuzione dei parti annui gestiti nel tempo. Nonostante il potenziale dell’ospedale di fungere da fulcro per i servizi sanitari di Valle Sabbia e Alto Garda, si è assistito ad un depotenziamento di un presidio fondamentale per la cura dei cittadini di questo territorio.

È evidente che la chiusura del punto nascite rischia di non essere solo un evento temporaneo o isolato, ma l’apice delle conseguenze di politiche che hanno compromesso l’accessibilità e la qualità del sistema sanitario pubblico nella Regione.

Anche se l’apertura recente del reparto emodinamica è stata presentata come un passo positivo, persistono delle preoccupazioni che evidenziano la mancanza di una politica regionale volta a proteggere e potenziare i servizi sanitari di prossimità. Una compensazione perde valore, e ancora più credibilità, se non può essere mantenuta e non assicura un reale miglioramento dell’efficienza dei servizi.

PD: “Scelte regionali a discapito della sanità pubblica”

In questo contesto, sarebbe preferibile promuovere un dialogo aperto e sincero tra istituzioni, comunità locali e autorità sanitarie per affrontare le sfide attuali e progettare soluzioni sostenibili per il futuro del polo ospedaliero di Gavardo e del suo contesto territoriale.

Fino ad oggi, il dialogo si è limitato, come nel caso del punto nascite, alla semplice comunicazione delle decisioni prese o a descrizioni delle situazioni, senza approfondire le cause alla loro origine.

La riduzione del personale in ospedali, poliambulatori e presidi territoriali, accompagnata dalla crescente dipendenza della Regione da precari e liberi professionisti, è un fenomeno osservabile da diversi anni. Dispiace constatare – conclude il Partito Democratico di Valle Sabbia – che le scelte definite necessarie siano in realtà la diretta conseguenza del perseverare in una politica sbagliata, portata avanti per anni dal centrodestra in Regione Lombardia, a discapito della sanità pubblica e territoriale».

L’ospedale di Gavardo.

 

 

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