Dopo il caso delle gastroenteriti dovute alla presenza di Norovirus nell’acqua erogata dall’acquedotto di Torri del Benaco (più di un migliaio le persone che hanno manifestati i sintomi), si guarda con una certa diffidenza alle acque del lago (peraltro a Torri è stato revocato il divieto di balneazione).
La notizia dell’epidemia di gastroenteriti di è diffusa velocemente. Non solo in Italia, ma anche sulla stampa estera, in particolare in Austria e Germania, ovvero nei principali bacini turistici del Garda.
Così, per cercare di tranquillizzare i turisti stranieri e convincerli della salubrità delle acque del Garda (peraltro non così salubri secondo la Goletta dei laghi di Legambiente: leggi qui), Paolo Formaggioni, sindaco di Brenzone, Comune confinante con Torri del Benaco, ha immerso il calice nelle acque del Garda e si è scolato il suo contenuto davanti alla telecamera.
«Salute!», ha concluso il sindaco. Speriamo che la sua non ne risenta.
«La “Bomba del Garda” Paolo Formaggioni – dichiara il segretario generale della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa – ha opportunamente stigmatizzato una situazione chiara, lampante, certificata da Autorità e Istituzioni scientifiche, rispetto alla qualità delle acque del Garda, che , grazie alla lungimiranza della prima depurazione ( anni 70/80), viene definita decisiva e strategica per le presenti e future generazioni, in Italia e in Europa. Ripeto, 50 km cubici, 40%della riserva di acqua dolce disponibile italiana. Un patrimonio di inestimabile valore che dobbiamo assolutamente preservare e tutelare».