Rinascimento sul Garda
RIVA DEL GARDA - Il Mag si prepara ad accogliere una nuova, affascinante mostra dedicata al Rinascimento e alla sua influenza sul territorio lambito dalle acque del lago di Garda.
L’esposizione, dal titolo «Rinascimento sul Garda», nata da un’idea di Marco Tanzi condivisa da Vittorio Sgarbi porterà i visitatori in un viaggio attraverso l’arte e la storia di questo periodo fiorente.
Curata dagli storici dell’arte Luca Gabrielli, Giuseppe Sava, Luca Siracusano e Marco Tanzi, intende valorizzare il ricco patrimonio storico-artistico dell’Alto Garda, spesso custodito in chiese e musei locali, e mostrare come questo territorio abbia vissuto un periodo di grande fermento culturale durante il Rinascimento.
Riunirà opere d’arte provenienti da musei e chiese di tutto il Trentino, Veneto e Lombardia, offrendo un’occasione unica per ammirare grandi capolavori.
La mostra invita a un viaggio affascinante alla scoperta delle opere che hanno reso questa regione un fulcro creativo di ineguagliabile bellezza. Dalla scultura alla pittura, dall’oreficeria all’arte tessile, ogni opera esposta racconta una storia, svela una tecnica, testimonia l’ingegno e la maestria di questi artisti.
Ma non si limita a presentare opere d’arte di eccezionale valore. È anche un’occasione per approfondire la storia e la cultura del territorio gardesano, per cogliere le sfumature di un’epoca ricca di fermento e di trasformazioni fino a diventare un viaggio immersivo nel cuore pulsante di un territorio ricco di fascino e creatività alla scoperta di capolavori che hanno reso questo lembo di terra un fulcro di ineguagliabile bellezza.
L’inaugurazione sarà venerdì 12 luglio con inizio alle 20.30. Al termine, un momento conviviale.
► https://www.museoaltogarda.it
Il Garda testimone silenzioso di secoli di storia
Il lago di Garda, in questa mostra, si rivela in quanto testimone silenzioso di secoli di storia. Fin dall’antichità, le sue acque hanno rappresentato un’importante via di comunicazione, favorendo gli scambi commerciali e il dialogo tra culture diverse. Ed è proprio da questo crocevia di popoli e idee che ha preso vita un’epoca di straordinaria fioritura artistica: il Rinascimento.
Per le tematiche affrontate e per la qualità degli oggetti presentati, l’esposizione ambisce a essere una manifestazione di grande rilievo in grado di catturare l’interesse non solo degli appassionati, ma anche della comunità locale e del pubblico turistico.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di focalizzare il contesto figurativo tra Quattro e Cinquecento nell’Alto Garda. Se l’attenzione è rivolta soprattutto all’area trentina, l’intensa permeabilità sociale e culturale favorita dal lago comporta un orizzonte ben più ampio, pronto a riannodare occasioni e motivi che hanno posto in dialogo Riva e Arco con Brescia, Verona e l’area mantovana, ma anche con il mondo del Nord.
Questo avvincente racconto, indagato da diverse angolazioni, si articola attraverso le opere di artisti quali Zenone Veronese, Giovan Francesco Caroto, Giovanni Demio, Pietro Bussolo, Stefano Lamberti, Maffeo Olivieri. Per coniugare la prospettiva di studio con le esigenze espositive e divulgative, la mostra è suddivisa in cinque sezioni, ognuna ospitata in una sala dedicata.
Le sezioni della mostra
La prima sezione si concentra sui precursori quattrocenteschi e sulla condivisione di modelli e tipologie artistiche del primo Cinquecento, sia in pittura che in scultura. Vengono messe in luce la produzione seriale di opere plastiche in terracotta e stucco duro, e l’affermazione della Madonna con Bambino, una tipologia di matrice veneta che trova nel Benaco un contesto privilegiato.
La seconda sezione è interamente dedicata alla pittura degli anni Trenta del Cinquecento, il periodo di maggior splendore del Rinascimento sulla sponda settentrionale del Garda. In questa sala si ammirano le brillanti opere di Francesco Gualtieri (monogrammista FV), fiore all’occhiello del MAG, insieme ad altri dipinti che rappresentano la risposta locale alle istanze lombarde e l’avvio della cosiddetta scuola di Arco.
Questa prospettiva, che sottolinea il ruolo di cerniera culturale svolto dal lago, caratterizza anche la terza sezione, la più contenuta, dove dialogano dipinti e opere di intaglio rappresentativi delle diverse anime della cultura figurativa, spesso intrecciate in originale ibridazione.
Protagonista della quarta sezione è la scultura lignea, in cui primeggiano gli intagliatori bresciani, attivi non solo nei centri bagnati dal Benaco, ma anche nelle valli Giudicarie. La mostra offre l’irripetibile occasione di confrontare due capolavori: le versioni di Cristo in Pietà di Stefano Lamberti a Condino e quella di Maffeo Olivieri a Giustino.
Nell’ultima sala è infine esposta una selezione di opere di oreficeria e di arte tessile, mentre a chiudere la rassegna è il notevole affresco cinquecentesco proveniente da Palazzo Pretorio di Riva del Garda.
I principali snodi e le questioni storico-critiche legate al contesto indagato sono approfonditi in alcuni saggi, seguiti dalle schede delle opere in mostra. Il catalogo è infine completato da un atlante e da una mappa del patrimonio artistico dell’Alto Garda, con particolare attenzione alle opere fisse come ancone e affreschi, ideale prosecuzione della mostra al di fuori degli spazi del Museo.
I curatori di questa mostra – tutti storici dell’arte – con la loro expertise e passione, fungono da guida, permettendo ai visitatori di comprendere e apprezzare appieno le opere esposte. Luca Gabrielli, Giuseppe Sava, Luca Siracusano e Marco Tanzi, con il loro accurato lavoro di ricerca e selezione, hanno saputo contestualizzare e legare con coerenza in un fil rouge l’intero percorso espositivo.
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