Le vittime, di 19 e 56 anni, sono di origini ucraine ma residenti in Trentino, dove si erano rifugiati allo scoppio della guerra.
Ieri, martedì 16, erano a Riva per un bagno. L’ultima localizzazione ieri sera in spiaggia. Le telecamere di sorveglianza li hanno ripresi entrare in acqua, ma non rientrare.
L’allarme è stato dato dal compagno della donna, preoccupato dopo non averli visti rientrare dopo la giornata al lago.
Le ricerche sono iniziate già ieri in serata. Ad operare il nucleo sommozzatori del corpo permanente provinciale con il supporto di terra di una squadra dei vigili del fuoco di Riva del Garda. Sul posto i Carabinieri della stazione di Riva del Garda che stanno indagando sulle cause. Presenti per l’attività di ordine pubblico e assistenza la Guardia Costiera e la Polizia di Stato.
Nel pomeriggio il triste epilogo. I corpi di madre e figlio sono stati localizzati intiorno alle 16.30 dai sommozzatori a una profondità di 18 metri, a poca distanza uno dall’altro, in zona fra Punta Lido e Spiaggia dei Sabbioni.
Madre e figlio vivevano da due anni a Costa di Vallarsa, in Trentino, dopo essere fuggiti dalla guerra in Ucraina. «Erano nella nostra comunità da un paio di anni. Persone educatissime e per bene. Ho salutato la signora solo l’altroieri. Mi sembrava impossibile quando mi hanno detto che non la trovavano più» ha detto all’Ansa il sindaco del Comune di Vallarsa Luca Costa.
Hanna Shabratska, del 1972, e suo figlio Oleksiy, del 2005, vivevano da circa due anni a Costa, frazione di Vallarsa, assieme al compagno della donna Mauro Mariotti, che ieri sera, non vedendoli rientrare, ha subito allertato i soccorsi.
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