«Questa mattina – fa sapere tramite una nota la Provincia Autonoma di Trento – è stata data esecuzione al decreto firmato ieri dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che prevedeva il prelievo dell’esemplare di orso KJ1 tramite abbattimento.
Una squadra del Corpo forestale trentino è dunque entrata in azione nei boschi sopra Padaro di Arco, dove l’animale era stato localizzato attraverso il radiocollare.
KJ1 era un esemplare pericoloso, secondo la scala del Pacobace. Lo ha attestato anche Ispra, confermando la necessità di rimuovere l’orsa (classificata ad “alto rischio”) al più presto. L’animale è risultato responsabile di almeno 7 interazioni con l’uomo. L’ultima risale allo scorso 16 luglio, ai danni di un escursionista (ne abbiamo scritto qui).
Per il WWF «questa uccisione, disposta dal Presidente Fugatti, è una sconfitta per tutti e dimostra ancora una volta che c’è ancora molto da fare per costruire una reale coesistenza uomo-orso sulle Alpi.
La provincia di Trento in questi anni ha troppe volte alimentato allarmismo e paure. Il rischio di incidenti può essere ridotto significativamente – continua il WWF – se si agisce correttamente per migliorare le conoscenze di comunità locali e turisti e dove si possano prevedere anche strategie volte a diminuire i rischi in caso di interazione aggressive, come lo spray anti-orso. Lavorare ora su comunicazione e prevenzione significa diminuire le probabilità che simili eventi si ripetano in futuro».
Gian Marco Prampolini, presidente LEAL Lega Antivivisezionista commenta: “Un altro orso vittima della mala gestione della Provincia di Trento. Il Presidente Fugatti ha armato la mano dei Forestali affinché abbattessero l’orsa. Della carcassa non sono state rese pubbliche le foto e nemmeno i dettagli dell’esecuzione. LEAL chiede immediato accesso agli atti e formalizza anche la richiesta che venga fatto un esame necroscopico alla presenza di un esperto di parte LEAL. Abbiamo già fatto accesso agli atti per conoscere orario di pubblicazione del decreto e orario di abbattimento dell’orsa””.
LEAL sottolinea che il parere positivo di Ispra si è basato unicamente su dati forniti dalla stessa Provincia, che ha deliberatamente ignorato il giudizio espresso lo scorso 26 luglio 2024 dalla Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari (FNOVI, leggi qui: https://www.fnovi.it/node/50908) che sottolineava l’importanza di adottare misure alternative e più sostenibili per gestire le interazioni tra l’uomo e la fauna selvatica.
Abbiamo un orso in meno e tre cuccioli disperati intorno al corpo morto della madre: gli orfani non avendo ancora completato il loro percorso di crescita e autodifesa potrebbero cadere vittime di predatori.