Saxifraga Tombeanensis, un piano per salvare il fiore simbolo del Parco
VALVESTINO - Il fiore simbolo dell'Alto Garda Bresciano è tra le 29 specie rare coinvolte nel progetto europeo Life. Prevista anche la banca dei semi.
Nuovi interventi a tutela del fiore simbolo del Parco Alto Garda Bresciano. Li prevede la Convenzione per la conservazione della Sassifraga del Monte Tombea (Saxifraga Tombeanensis) nel sito Natura 2000 Valvestino» siglata tra il Parco Alto Garda Bresciano e il Parco del Monte Barro, in Provincia di Lecco.
Sarà quest’ultimo a dare attuazione alle azioni di tutela di questa pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Saxifragaceae, endemica delle Peralpi bresciane, trentine e veronesi, identificata per la prima volta sul monte Tombea, in Valvestino, nel 1853.
Questo endemismo della Valvestino, che cresce aggrappato alle rupi rocciose tra i 1000 e 2000 metri e in primavera regale agli escursionisti lo spettacolo di una una bella fioritura, è stato inserito nel 2021 tra le 29 specie vegetali endemiche rare e minacciate, alle quali proverà a garantire un futuro il progetto europeo Life «Seed force – using seed banks to restore and reinforce the endangered native plants of Italy» (lifeseedforce.eu), che prevede appunto di utilizzare le banche dei semi per ripristinare e rafforzare le piante autoctone in via di estinzione in Italia.
Le azioni del progetto Life
Il progetto è finanziato attraverso il programma Life con un budget di 7,8 milioni, che prevede interventi nelle tre regioni biogeografiche italiane (alpina, mediterranea e continentale) e nelle regioni confinanti in Francia, Slovenia e Malta.
Si tratta di una vera e propria operazione di salvataggio compiuta su 29 specie, di cui 28 presenti in Italia (oltre alla saxifraga ci sono ad esempio la genziana ligure, la Primula di capo Palinuro, la bocca di leone di Linosa, la felce gigante della Sicilia e il ribes della Sardegna; clicca qui per l’elenco delle 29 specie coinvolte).
Il progetto prevede, in nome della tutela della biodiversità, diverse azioni come la raccolta di semi e piante per scopi scientifici e di conservazione, interventi di miglioramento dell’habitat, controlli della copertura arborea e arbustiva, l’eradicazione di specie invasive, il rafforzamento delle popolazioni di Saxifraga tombeanensis tramite la piantumazione di nuovi individui.
Il progetto durerà fino alla fine del 2026 ed è gestito da un partenariato guidato dal MUSE, il Museo delle Scienze di Trento, cui partecipa anche il Parco del Monte Barro, soggetto che interverrà appunto in alto Garda, come prevede la convenzione approvata nei giorni scorsi dall’assemblea della Comunità Montana, uno degli ultimi atti della presidenza di Davide Pace.
La convenzione prevede una durata di 12 anni dalla data di sottoscrizione, per garantire azioni di tutela oltre la fine del progetto.
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