La rete è un mondo libero dove le informazioni corrono veloci e si può trovare praticamente tutto quello di cui si ha bisogno. Oggi più di ieri, però, gli algoritmi tracciano il comportamento online dei singoli utenti. E tutto questo, purtroppo, fa sentire tutti un po’ meno tranquilli.
La normativa di legge in termini di cookie policy e di privacy in rete sta facendo, praticamente ogni giorno, dei passi da gigante. Nonostante ciò, però, esistono tuttora delle zone d’ombra che possono lasciare l’utente da solo. Come avviene in molte situazioni della vita, affidarsi e farsi tutelare dalle leggi è una cosa saggia. Anche se, un minimo di autotutela non può che far bene. Per evitare che i cookies possano rilasciare troppe informazioni a riguardo al tracciamento delle attività in rete è bene seguire qualche accortezza.
Svuotare periodicamente la cronologia del proprio browser e cache consentirà di eliminare i dati di navigazione presenti sul sistema. Inoltre, una buona procedura per evitare di rilasciare cookie è rappresentata dalla navigazione in incognito. Questa modalità, non lascerà dati di navigazione della cronologia e non comunicherà, salvo diversa indicazione, le informazioni di tracciabilità. Va precisato, che questa procedura non occulta l’identità dell’utente online ma ne elimina i dati dal sistema.
Tuttavia, uno degli strumenti più efficaci in materia di tracciamenti rimane una Virtual Private Network. Le VPN, anche quelle gratis, limitano il tracciamento online criptando il traffico internet e mascherando l’indirizzo IP dell’utente. Questo rende difficile per terze parti, come inserzionisti e hacker, monitorare le attività online e tracciare la posizione reale dell’utente.
Un’importanza significativa, infine, è riposta anche nella scelta del browser di navigazione. Il sistema Tor, tra i tanti presenti in rete, è uno dei più “garantisti”. Altrettanto importante è la scelta del motore di ricerca, DuckDuckGo, tra gli altri, non traccia le ricerche degli utenti. Mantenendo, di fatto, anonime le ricerche che vengono fatte tramite esso.
In questo momento storico, i dati di ogni utente sono denaro per le aziende che, con campagne mirate, possono condizionare il comportamento commerciale e usare le informazioni, che spesso vengono rilasciate con leggerezza ai singoli siti, a loro piacimento. Un po’ di discrezione, anche online, potrà aiutare a mantenere la rete, ancora, come un luogo libero.